Il 25% dei giapponesi ha pensato al suicidio

I numeri sono in crescita. Nel Paese sembra diffondersi un senso di disperazione. Lo scorso anno i suicidi effettivi sono stati oltre 21mila. L’inchiesta condotta dal Ministero della salute. Nel questionario non si domanda il “perché” uno decide di suicidarsi.


Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Quasi il 25% dei giapponesi adulti ha pensato sul serio a suicidarsi: è ciò che emerge da un’inchiesta condotta dal Ministero della salute, del lavoro e del welfare.

I dati pubblicati mostrano che il numero di coloro che pensano di commettere suicidio è in crescita: nel 2008 erano il 19,1%; nel 2012 il 23,4%; nel 2016 il 23,6%.

Pubblicati ieri, i risultati mostrano che nel Paese si sta diffondendo una sensazione di disperazione. Va anche detto che il numero dei suicidi effettivi sono in diminuzione da almeno sei anni. Secondo l’agenzia della polizia nazionale, nel 2016 sono stati 21.764.

La ricerca nasce dal desiderio del ministero della salute di attuare politiche di prevenzione dei suicidi, affrontando i problemi profondi che mettono le persone a rischio. Lo scorso ottobre, il ministero ha inviato questionari a 3mila uomini e donne dai 20 anni in su e ha ricevuto più di 2mila risposte valide.

I risultati rivelano che il 36,7% degli intervistati, che avevano pensato a suicidarsi, hanno superato la loro crisi usando maggior tempo per i loro hobby o nel lavoro; il 32,1% ha detto di aver trovato sollievo discutendo I loro problemi con persone attorno a loro. In ogni caso, almeno il 46,9% afferma che quando si trova oppresso dalle preoccupazioni e dallo stress, è esitante a domandare aiuto consultando strutture o parlando con altri.

Un fatto curioso: nel questionario non era prevista la domanda sul “perché” uno è portato a suicidarsi.