Il vescovo di Faisalabad ha diffuso il messaggio per la preparazione alla Pasqua. Si rivolge ai giovani, coloro che più sopportano le difficoltà nella ricerca del lavoro, per la crisi economica e per inserirsi nella società. Invita tutti a seguire l’esempio di Cristo, che con la sua morte e resurrezione dà significato “alle nostre croci della vita di tutti giorni”.
Faisalabad (AsiaNews) – “In questo periodo di Quaresima Gesù ci invita a prendere la nostra croce, o meglio, le nostre croci quotidiane, senza ricercare facili soluzioni. Egli ci invita ad accettare le croci con uno spirito di fede, ad offrire a Lui le nostre croci. Le parole di Gesù ci ricordano che abbracciando le nostre croci, possiamo essere più vicini a Lui sulla croce”. Lo scrive mons. Joseph Arshad, vescovo di Faisalabad e presidente della Commissione Giustizia e pace della Conferenza episcopale pakistana. Nel suo messaggio per la Quaresima diffuso nei giorni scorsi, egli ricorda che la Quaresima è “un periodo di penitenza e riflessione che ci invita ad una conversione del cuore”. Poi si rivolge in particolare ai giovani, “che portano croci di ogni tipo: la difficoltà di trovare lavoro, la crisi economica, l’amarezza di non essere presi in considerazione nella società”.
Di fronte alle difficoltà di ogni giorno – le “croci” – il vescovo invita a “non rimanere passivi cedendo agli ostacoli”. Al contrario egli sottolinea che “la croce di Gesù rappresenta la luce e la forza per sostenere i nostri sforzi […] Ciò significa che con la speranza che Egli è risorto, anche noi dovremmo sperimentare una nuova alba di luce e resurrezione”. Secondo mons. Arshad, il periodo santo della Quaresima è “il momento giusto per prendere le giuste decisioni. La Parola di Dio ci aiuta ad abbracciare e comprendere le nostre croci della vita di tutti i giorni. Queste trovano significato nella morte e resurrezione di Cristo”. “Accanto [all’accettazione] delle croci quotidiane – aggiunge – siamo chiamati a convertirci e ad un nuovo inizio per compiere buone azioni come la carità, il digiuno e la preghiera. Queste opere ci rafforzano e ci aiutano nella nostra vita spirituale”.
Il presidente della Commissione Giustizia e pace afferma inoltre che nel mondo di oggi “le forze del male sono attive e il peccato indebolisce l’anima di ogni essere umano”. Tutto questo è evidente nella situazione attuale del Pakistan, “dove il diavolo vuole accorciare la vita delle persone con il terrorismo e altre azioni che pongono serie minacce alla vita umana”. Egli riferisce che la popolazione “ha paura a frequentare luoghi pubblici a causa delle bombe che esplodono in tutto il Paese. Sembra che l’uomo stia lentamente emarginando Dio dalla propria vita, dimenticando il suo immenso amore e la sua benevolenza”.
In questo scenario, suggerisce il vescovo, è sempre da Gesù che viene l’esempio per superare con coraggio le tentazioni e il male: “Trascorrendo 40 giorni nel deserto, Egli ci ha mostrato come sconfiggere le forze maligne e le tentazioni mondane perché noi, in quanto cristiani, non concediamo nulla in cambio dei valori del Vangelo”. “La Quaresima – conclude – è il tempo di rinuncia a tutte le forze del male […] Possa Dio guidarci alla conversione del cuore. Possa questo periodo essere per tutti noi un momento di crescita nella fede, per prepararci degnamente alla festa delle Pasqua”.