Singapore, commenti contro cristiani ed ebrei: espulso imam indiano

Il religioso musulmano ha risposto del reato di “incitamento all’odio per motivi di religione o razza”. Dichiaratosi colpevole, l’imam ha reso le pubbliche scuse. Il ministro degli Interni: “Non possiamo consentire a chiunque di predicare o creare divisioni”.


Singapore (AsiaNews) – Condannato al rimpatrio e al pagamento di una multa di circa 2700 euro l’imam di una moschea per alcuni commenti offensivi rivolti a cristiani ed ebrei, pronunciati in un sermone del venerdì. Il capo religioso, che si è dichiarato colpevole, ha risposto alla giustizia di Singapore del reato di “incitamento all’odio per motivi di religione o razza”.

Il ministro degli Interni di Singapore ha dichiarato sul suo sito web che il 6 gennaio scorso, durante la preghiera del venerdì, Nalla Mohamed Abdul Jameel Abdul Malik, aveva invocato Allah chiedendo “aiuto contro ebrei e cristiani”.

Il caso è scoppiato nel mese di febbraio, quando qualcuno nella congregazione della moschea di Jamae Chulia aveva pubblicato su Facebook una registrazione video del sermone. L'imam 46 enne, originario dell’India, lo scorso 31 marzo ha reso le pubbliche scuse alla presenza di 30 leader religiosi di diverse confessioni, esprimendo “grande rimorso” per il disagio, le tensioni e il trauma causati dalle sue osservazioni.

“Ogni leader religioso di qualsiasi religione che fa tali dichiarazioni sarà ritenuto responsabile delle sue azioni”, ha dichiarato ieri il ministro in una conferenza stampa. “Secondo la legge di Singapore, non possiamo, a prescindere dalla sua religione, consentire a chiunque di predicare o creare divisioni, e giustificarne il riferimento ad un testo religioso”.