Jakarta, manifestazioni pubbliche di affetto e gratitudine per Ahok
di Mathias Hariyadi

I cittadini vogliono esprimere la propria ammirazione. Ogni giorno in migliaia si recano al municipio. L'area antistante il palazzo inondata da cartelli e decorazioni floreali. Non si fermano le iniziative dei gruppi islamisti radicali contro il governatore cristiano. Il 9 maggio prossimo il verdetto del processo per blasfemia. Ahok: “Diffamato e odiato a causa della mia fede e delle mie idee”.

 


Jakarta (AsiaNews) –  Migliaia di indonesiani esprimono in questi giorni affetto e gratitudine nei confronti del governatore Basuki “Ahok” Tjahaja Purnama e il suo vice Djarot Saiful Hidayat, per il lavoro svolto dalla loro amministrazione nella Grande Jakarta (DKI Jakarta).

Lo scorso 19 aprile, Ahok non è riuscito a riconfermarsi nel secondo turno delle elezioni più intense e discusse nella storia del Paese, sconfitto dal rivale Anies Baswedan. Da allora, molti dei suoi sostenitori hanno voluto esprimere la propria ammirazione per il governatore cristiano, che in ottobre lascerà il suo incarico. Per tanti indonesiani egli è il simbolo di un’amministrazione coraggiosa e pulita, dedicata allo sviluppo della città e al miglioramento del benessere del popolo.

Negli ultimi giorni il municipio di Jakarta si è trasformato in un’attrazione turistica. Dallo scorso 27 aprile ogni giorno, migliaia di persone provenienti da tutto il Paese si recano presso l’edificio governativo. Mentre il governatore svolge i suoi doveri, esse attendono ore con pazienza il loro turno per incontrare e scattare foto con Ahok. Il gran numero di persone che visitano l'ufficio ha spinto il personale di sicurezza a creare una serie di regole per coloro che desiderano trasmettere i propri saluti al governatore. I visitatori sono tenuti a prendere un numero, mettersi in fila e segnare le proprie mani dopo aver scattato le fotografie, per impedire loro di ricongiungersi alla coda.

Sin dallo scorso 25 aprile, l'area antistante il palazzo è stata inondata da cartelli e decorazioni floreali inviate dai cittadini, come segno di solidarietà verso l’amministrazione uscente. Il 27 aprile, il numero degli addobbi è salito con rapidità a più di 2.000 e ha costretto le autorità a trasferirne molti presso il Monumento Nazionale (Monas), nel centro di Jakarta.

Se da un lato si moltiplicano le manifestazioni pubbliche di affetto nei confronti di Ahok, dall’altro non si fermano le iniziative dei gruppi islamisti radicali a lui avversi. Nella giornata di ieri, la polizia di Jakarta ha schierato 4.600 agenti a guardia di una manifestazione di islamisti. Essi chiedono che il tribunale di Jakarta condanni il governatore cristiano al massimo della pena, nel manipolato caso di blasfemia che lo vede coinvolto da mesi. I circa 1.500 partecipanti al raduno, organizzato dal movimento estremista National Movement to Safeguard the Indonesian Ulema Council's Fatwa (Gnpf-Mui), hanno marciato minacciosi per le vie di Jakarta dalla moschea di Istiqlal fino al tribunale.

Il verdetto del processo è previsto per il prossimo 9 maggio. Durante l’ultima udienza del 25 aprile, alla lettura della memoria difensiva, Ahok si è dichiarato vittima di un orchestrato caso di diffamazione. Egli ha detto ai giudici che, in qualità di governatore, ha lavorato solo per migliorare il benessere delle persone.  “Continuerò ad aiutare i poveri e bisognosi, anche se diffamato e odiato a causa della mia fede e delle mie idee. Continuerò a servire [i cittadini] con amore ", ha dichiarato Ahok alla corte.