Venti fino a 150 km/h: il ciclone Mora spazza via un campo profughi dei Rohingya

Circa 200mila profughi avevano trovato rifugio nei campi di Balukhali e Kutupalong. Allerta massima nei porti di Chittagong e Cox’s Bazar. Il 70% delle case sull’isola di Saint Martin è andato distrutto. Evacuate quasi 350mila persone.


Dhaka (AsiaNews/Agenzie) – Raffiche di vento fino a 150 chilometri orari e potenti piogge che hanno spazzato via un campo profughi dove avevano trovato rifugio 200mila Rohingya fuggiti dal Myanmar. Sono le conseguenze più gravi del ciclone Mora che in queste ore sta flagellando le coste meridionali del Bangladesh, dopo aver toccato anche Sri Lanka e India, lasciandosi alle spalle una lunga scia di sangue: oltre 180 vittime nel primo caso, 24 morti in Bihar.

La tempesta, tipica della stagione dei monsoni ma di portata superiore rispetto agli anni scorsi, ha distrutto più di 10mila abitazioni di fortuna dei profughi Rohingya nei campi di Balukhali e Kutupalong, situati nell’area di Cox’s Bazar. Shamsul Alam, leader islamico, ha detto alla Reuters: “La maggior parte dei nostri rifugi sono stati spazzati via”. Omar Farukh, leader del campo di Kutapalong, ha aggiunto: “Ora siamo all’aperto”.

Le autorità di Dhaka hanno innalzato il livello di allerta a 10, il massimo consentito, per i porti di Chittagong e Cox’s Bazar, dove i venti hanno raggiunto i 117 km/h e hanno provocato una pericolosa frana. Almeno 350mila persone erano state evacuate dai due porti prima dell’arrivo della tormenta, precauzione che ha consentito di non registrare alcuna vittima.

La tempesta ha generato onde alte fino a due metri che hanno invaso e ricoperto le zone costiere della parte sud-orientale del Paese, mentre già da ieri tutti i servizi di trasporto viaggiatori sui 295 battelli erano stati sospesi. Circa il 70% delle case sull’isola di Saint Martin è andato distrutto. Nelle prossime ore i venti sono attesi negli Stati nord-orientali dell’India.