Pyongyang reagisce ai bombardieri Usa nei cieli coreani

In un’editoriale del quotidiano nordcoreano Rodong Sinmun si legge: "Gli Usa con la loro pericolosa provocazione militare, stanno spingendo la penisola coreana sull’orlo del precipizio di una guerra nucleare”. "Gli Stati Uniti”, aggiunge il quotidiano del regime comunista di Kim Jong-Un, “dicono che aumenterà la presenza di caccia bombardieri strategici nella penisola coreana, ma è una mossa folle: come accendere un fuoco in un deposito di munizioni. Al minimo incidente si può scatenare un guerra nucleare che inevitabilmente porterà ad un'altra guerra mondiale". La corsa del presidente della Corea del Sud Moon Jae-In per tenere aperte le porte del dialogo


Pyongyang (AsiaNews/Agenzie) – “Non si può giocare con il fuoco in un deposito pieno di polvere da sparo". L'avvertimento della Corea del Nord arriva dopo che due bombardieri statunitensi hanno volato sulla penisola coreana come dimostrazione di forza contro il lancio di un missile balistico intercontinentale (ICBM) del 4 luglio.

In un’editoriale del quotidiano nordcoreano Rodong Sinmun c’è tutta l’irritazione del regime del dittatore Kim Jong-Un per le esercitazioni congiunte al confine tra le due Coree che hanno visto in azione due caccia bombardieri e “il lancio di due bombe da esercitazione da 2 mila libbre vicino al confine Nord-Sud”, secondo quanto confermato anche dal The Nord Korea Times.

La reazione di Kim Jong-Un è stata immediata con l’accusa al presidente Usa, Donald Trump, di spingere la Corea del Nord e la penisola coreana nel suo complesso sull'orlo di una guerra nucleare. All’esercitazione congiunta Usa-Corea del Sud avrebbe partecipato nella fase finale anche il Giappone. I due mezzi dell’aviazione statunitense hanno volato con gli  F-2 giapponesi sul Mar Cinese orientale per poi tornare alla base aerea di Andersen a Guam. La missione è durata 10 ore.

Nel citato editoriale del Rodong Sinmun si legge: "Gli Usa con la loro pericolosa provocazione militare, stanno spingendo la penisola coreana sull’orlo del precipizio di una guerra nucleare”. "Gli Stati Uniti”, aggiunge il quotidiano di regime, “dicono che aumenterà la presenza di caccia bombardieri strategici nella penisola coreana, ma è una mossa folle: come accendere un fuoco su un deposito di munizioni. Al minimo incidente si può scatenare un guerra nucleare che inevitabilmente porterà ad un'altra guerra mondiale". La Corea del Nord invece giustifica i propri test missilistici e nucleari come "misure legittime e giustificate" nell’ambito delle crescenti "minacce di guerra nucleare" contro Pyongyang da parte di Washington.

Trump ha incontrato i leader della Corea del Sud Moon Jae-in e del Giappone Shinzō Abe durante il vertice del G20 in Germania. I tre leader hanno emesso una dichiarazione congiunta di condanna per i test di Kim Jong-Un. Ma il presidente sudcoreano è per perseguire comunque la ricerca del dialogo e per una politica di aiuti nei confronti della popolazione della Corea del Nord. Tanto che sulla realizzazione dello scudo anti-missilistico americano Thaad, Moon si è già scontrato con i vertici militari del suo Paese. Nella sua azione diplomatica contro la Corea del Nord gli Stati Uniti stanno cercando di coinvolgere il maggior numero di Paesi possibile. Se n’è parlato anche durante l’incontro tra Trump e il leader indiano Modi. Tuttavia gli Usa hanno grandi difficoltà a portare la Cina e la Russia sulla richiesta di isolamento totale del regime di Kim.