Vescovi cinesi a Roma: negoziati ancora aperti

Ye Xiaowen, direttore dell'Ufficio statale Affari religiosi di Pechino ammorbidisce i toni.


Hong Kong (AsiaNews/Scmp) – La Chiesa ufficiale cinese sta ancora negoziando con il Vaticano sulla possibilità di avere i 4 vescovi a Roma per il Sinodo sull'Eucarestia. Lo ha dichiarato ieri Ye Xiaowen, direttore dell'Ufficio statale Affari religiosi, dopo una cerimonia religiosa ad Hong Kong.

La sua dichiarazione arriva qualche giornodopo il "disappunto" espresso dall'Associazione cinese dei cattolici patriottici: Liu Bainian, segretario generale dell'Associazione, aveva criticato la Santa Sede per i rapporti diplomatici con Taiwan e per aver rilasciato la lista dei membri nominati senza consultare Pechino. Ye dice che i cattolici cinesi vedono il gesto di Benedetto XVI come "amichevole" : "E' ovviamente un segno d'armonia – dice – Ed è ancora in corso il negoziato sulla questione. E' un chiaro segnale di yihe weigui [la pace è preziosa ndt]".

I 4 vescovi nominati a partecipare al Sinodo sono: mons. Antonio Li Duan, arcivescovo di Xian; mons. Aloysius  Jin Luxian, vescovo di Shanghai; mons. Giuseppe Wei Jingyi, vescovo di Qiqihar, e mons. Luca Li Jingfeng, vescovo di Fengxiang (Shaanxi). I primi 2 sono riconosciuti dal governo; il terzo non lo è;  l'ultimo è stato riconosciuto da Pechino solo un anno fa. Nella lista degli invitati vi sono anche il vescovo di Hong Kong Joseph Zen Ze-kiun ed il cardinale di Taiwan Paul Shan Kuo-hsi.

Secondo Ye "difficilmente" potranno partecipare tutti i presuli: alcuni sono anziani ed altri malati. "Uno di loro – dice, forse riferendosi a mons. Li Duan, malato di cancro – è allo stadio terminale della malattia". Sull'invito a un vescovo non riconosciuto, Ye dice di non considerare mons. Wei un vescovo. Sulla presenza di una rappresentanza di Taiwan al Sinodo, Ye conferma che Pechino non vuole vedere "2 Cine" o "una Cina ed una Taiwan" in ambito internazionale, ma "è solo affare dei vescovi taiwanesi se vogliono partecipare al Sinodo. Hanno il diritto di andare". Tradizionalmente l'Ufficio Affari religiosi ha sempre posto l'obiezione dei rapporti del Vaticano con Taiwan come pretesto per non aprire rapporti diplomatici con la Santa Sede.

La Conferenza episcopale di Taiwan ha annunciato l'invio di 2 rappresentanti: al card. Shan si affiancherà a Roma mons. Bosco Lin, 62 anni, vescovo di Tainan.

P. John Chen Kun-chen, segretario generale della Conferenza taiwanese, dice che religione e politica non dovrebbero essere mischiate: "Sarebbe deplorevole se la Cina vedesse il Sinodo solo da un punto di vista politico, tracciando poi dei limiti per noi e per loro".