Il card. Pell professa la sua innocenza all’udienza del processo per pedofilia

Oggi è iniziato il processo con un’udienza amministrativa. Pur non essendo richiesta la sua presenza, il cardinale si è presentato in tribunale.


Melbourne (AsiaNews/Agenzie) - Il card. George Pell ribadisce la sua totale innocenza da tutte le accuse di abusi sessuali intentati contro di lui. Lo ha fatto attraverso il suo avvocato a un’udienza “amministrativa” che dà inizio oggi al processo. L’avvocato Robert Richter ha detto alla corte che “il card. Pell si professerà innocente dalle accuse e manterrà questo fino alla fine”.

Il porporato, prefetto del Segretariato per l’economia, e stretto collaboratore di papa Francesco nella riforma della Curia e della banca vaticana, è da anni al centro di una campagna mediatica che lo accusa di aver coperto abusi da parte di alcuni sacerdoti australiani e di essersi macchiato di approcci sessuali negli anni ’70, quando era sacerdote. Tali accuse sono emerse solo alcuni anni fa.

L’incontro è durato meno di 10 minuti. Pur non essendo necessaria la sua presenza, il cardinale ha voluto parteciparvi. Il porporato era tornato in Australia, ricevendo un “congedo” da parte di papa Francesco lo scorso mese. In una conferenza stampa da lui tenuta il 29 giugno, egli aveva detto che attendeva con decisione il processo giudiziario che gli darà “l’opportunità di pulire il mio nome e tornare al mio lavoro a Roma”.

Durante la conferenza stampa egli aveva affermato: “Sono innocente rispetto a queste accuse, esse sono false. La stessa idea di abuso sessuale è per me ripugnante”.

Il cardinale è arrivato al tribunale insieme al suo avvocato e scortato da un gruppo di poliziotti e da uno stuolo di fotografi e cameramen. Vi erano anche gruppi di protesta che chiedono “la verità” e gruppi di sostenitori del porporato. Il card. Pell non ha rilasciato alcuna dichiarazione.

Molti leader cattolici australiani hanno difeso in pubblico il cardinale, descrivendolo come “una personalità assolutamente onesta”.