Croce rossa internazionale: in Yemen si colpiscono vittime civili, luoghi pubblici e case private

Gli ultimi attacchi nei governatorati di Saada e Taez. Colpita una famiglia, nove morti e tre feriti. Le vittime fra i tre e gli 80 anni. Cicr: “Deploriamo” la tendenza a colpire “luoghi pubblici” e “case private”. Modello contrario ai principi fondamentali che regolano i conflitti armati. 

 


Sana’a (AsiaNews/Agenzie) - Il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) manifesta “estremo allarme” per le conseguenze di una serie di raid aerei in Yemen, che hanno ucciso o ferito di recente “decine di civili”. Gli attacchi si sono concentrati sui governatorati di Saada e Taez. 

In uno degli ultimi episodi, nove membri di un nucleo familiare sono stati uccisi e altri tre sono rimasti feriti. Le vittime avevano un’età variabile fra i tre e gli 80 anni. 

Alexandre Faite, capo della delegazione Cicr in Yemen, riferisce che “i nostri colleghi hanno visitato il villaggio di Mahda, nella periferia della città di Sadaa, dove hanno potuto osservare una casa letteralmente devastata dall’esplosione. Un cratere indicava con chiarezza il punti in cui era avvenuto l’impatto”. 

“Secondo quanto hanno riferito due testimoni oculari - prosegue Faite - un solo colpo ha centrato l’abitazione, nelle prime ore del 4 agosto”. “Deploriamo - aggiunge - la tendenza delle parti in lotta a colpire luoghi pubblici come i mercati, oltre che le case private. Questo è un modello contrario ai principi fondamentali della legge che regola i conflitti armati, e che deve essere fermato. I civili continuano a pagare un prezzo troppo alto in questo conflitto”. 

Il Comitato internazionale della Croce Rossa aggiunge infine che, in base ai dettami della legge umanitaria internazionale, i civili non devono essere oggetto di attacchi e le parti in lotta devono fare di tutto per verificare che gli obiettivi colpiti siano davvero target militari. “Il Cicr - conclude la nota - lancia un appello a tutte le fazioni perché assicurino cura costante nel risparmiare civili e obiettivi civili nella conduzione di operazioni militari”. 

Dal gennaio 2015 la nazione del Golfo è teatro di un sanguinoso conflitto interno che vede opposte la leadership sunnita dell’ex presidente Abedrabbo Mansour Hadi, sostenuta da Riyadh, e i ribelli sciiti Houthi, vicini all’Iran e agli Hezbollah libanesi. Nel marzo 2015 una coalizione araba a guida saudita ha promosso raid contro i ribelli, finiti nel mirino delle Nazioni Unite per le vittime [fra i civili] che hanno provocato. Tra questi vi sono anche bambini. Fonti Onu parlano di oltre 8mila morti e 45mila feriti.

Su un totale di 28 milioni di abitanti, il conflitto ha inoltre lasciato fino a 18,8 milioni di persone bisognose di assistenza e di aiuti umanitari per poter sopravvivere. Di questi, almeno sette milioni sono considerati sull’orlo della carestia; tra loro 2,3 milioni sono bambini “malnutriti” e di età inferiore ai cinque anni. (DS)