Muore a 87 anni suor Ruth Pfau, una vita al servizio dei lebbrosi del Pakistan
di Kamran Chaudhry

Ha prestato assistenza ad oltre 50mila malati nei suoi 157 centri in tutto il Paese. Ogni anno vengono curati 12mila pazienti affetti da tubercolosi e sono eseguiti 7mila interventi di cataratta. Il primo ministro pakistano Shahid Khaqan Abbassi ha annunciato una cerimonia di Stato. S. Pfau ha ricevuto i più alti riconoscimenti della Repubblica islamica. Syed Murad Ali Shah, primo ministro del Sindh: “È una grave perdita. Dobbiamo continuare la sua missione”. 


Islamabad (AsiaNews) – La Dott.sa Ruth Pfau, suora della Famiglia del Cuore Immacolato di Maria, è morta in Pakistan all’età di 87 anni. Per 57 anni la religiosa ha servito il Paese, dove ha fondato il Programma nazionale di controllo della lebbra e la Società Marie Adelaide.

Salwa Zainab, responsabile per la mobilitazione delle risorse presso il Marie Adelaide Leprosy Centre (Malc – http://www.malc.org.pk/), dichiara ad AsiaNews: “I suoi pazienti la chiamano Amma (mamma). Il nostro centro è alla terza generazione di dipendenti con un forte legame affettivo con lei”.

“La lebbra è ancora considerata uno stigma nel nostro Paese. Molte famiglie non possiedono né tentano di trovare la cura per questi pazienti. Il governo deve includere questa malattia nel sistema sanitario nazionale”.

Zainab ha rilasciato tali dichiarazioni poco dopo la visita di Syed Murad Ali Shah, primo ministro della provincia meridionale del Sindh, presso la Mlac nella città portuale di Karachi. In un incontro con il personale medico, Shah ha espresso apprezzamento per i suoi servizi. Egli ha affermato: “L'intero Paese, in particolare la nostra provincia, ha perso una grande umanista. Dobbiamo continuare la sua missione nella stessa maniera”.

Conosciuta come la Madre Teresa pakistana, Suor Pfau è mortaa ieri in un ospedale di Karachi il dopo una lunga malattia. I suoi funerali si terranno il 19 agosto, presso la cattedrale di San Patrizio. Il primo ministro Shahid Khaqan Abbassi ha annunciato per lei una cerimonia di Stato, dicendo che tutta la nazione è debitrice alla dott.sa Ruth Pfau per i suoi altruisti e ineguagliabili sforzi per l'eradicazione della lebbra.

“Ha dato nuova speranza a innumerevoli persone e ha dimostrato, attraverso il suo illustre duro lavoro, che servire l'umanità non conosce confini. Siamo orgogliosi dei suoi esemplari servizi e rimarrà nei nostri cuori come un simbolo splendente nei tempi che verranno”, ha dichiarato il Primo ministro.

Anche altre autorità del Paese hanno espresso le loro condoglianze sui social media. Il gen. Asif Ghafoor, direttore generale per le pubbliche relazioni delle forze armate (Ispr), ha pubblicato su Twitter un pensiero per la dott.sa Ruth Pfau. “Ti ricorderemo come ambasciatrice dell'umanità e per il tuo altruista impegno per il popolo del Pakistan. Rip”.

Imran Khan, ex giocatore di cricket ora politico, ha scritto: “Triste per la notizia della scomparsa della dott.sa Pfau. Il suo spirito di dedizione disinteressata lascia un vuoto che sarà difficile da colmare”. Allo stesso modo il Primo ministro del Punjab Shehbaz Sharif ha dichiarato sul sito di microblogging: “Davvero dispiaciuto della notizia. Che vita incredibile ha vissuto nel servizio all'umanità che soffre! Ci mancherà molto”.

Suor Pfau è stata consigliere personale del politico e generale Muhammad Zia-Ul-Haq e ha ricevuto la cittadinanza pakistana nel 1988 in segno di apprezzamento per i suoi servizi. Grazie ai suoi sforzi, nel 1996 l'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato il Pakistan uno dei primi Paesi dell'Asia ad aver sotto controllo la lebbra. Dal governo pakistano le è stato conferito l’Hilal-e-Pakistan (il secondo più alto riconoscimento civile) nel 1989, l’Hilal-e-Imtiaz nel 1979 ed il Nishan-i-Quaid-i-Azam  nel 2010 (i premi più importanti). Nel 2015, il consolato tedesco ha consegnato a suor Pfau la Medaglia Staufer, il più alto ordine di merito per il servizio allo Stato.

La Società Marie Adelaide del Pakistan ha trattato oltre 50mila malati di lebbra nei suoi 157 centri in tutto il Paese. In queste strutture, ogni anno vengono curati 12mila pazienti affetti da tubercolosi e sono eseguiti 7mila interventi di cataratta.