Kharroubi ricoverato: in sciopero della fame per chiedere un processo pubblico

Accetterebbe il verdetto anche se non si aspetta un “processo giusto”. Le sue condizioni di salute, peggiorate a luglio, sono deteriorate dopo un giorno di digiuno da cibo e acqua. Il leader riformista è ai domiciliari dal 2011 senza accusa formale e vive sotto il costante controllo delle guardie.


Teheran (AsiaNews/Agenzie) – Il leader dell’opposizione riformista iraniana, Mehdi Kharroubi, 79 anni, è stato portato all’ospedale questa notte, all’una del mattino. Da ieri, il dissidente sta conducendo uno sciopero della fame e della sete chiedendo di poter difendere la propria causa in tribunale dopo sei anni di arresti domiciliari senza accusa formale. Le sue condizioni di salute erano già peggiorate alla fine dello scorso mese.

Kharroubi è ai domiciliari dal febbraio 2011, insieme agli oppositori politici Hossein Mousavi e sua moglie Zahra Rahnavard. I tre avevano contestato il risultato delle elezioni presidenziali del 2009 vinte da Ahmadinejad, avevano accusato il governo di abusi sui diritti umani e sostenuto le manifestazioni pacifiche dell’Onda verde, al tempo represse in modo violento.

“Le sue condizioni di salute sono deteriorate per il digiuno e ora è ricoverato”, riporta il sito Sahamnews, affiliato con la famiglia di Kharroubi. Il leader riformista è in cura all’ospedale Shahid Rajei per alta pressione sanguigna, e continua a rifiutare di nutrirsi. La stessa fonte riporta che all’inizio di questo mese il dissidente è stato sottoposto a un’operazione cardiaca.

La moglie Fatemeh Kharroubi ha riferito che la prima richiesta è la rimozione di alcune telecamere di sicurezza installate di recente nella loro abitazione. “Non si era mai vista prima – non prima della Rivoluzione islamica e neanche poi – una simile presenza di guardie che vivono nella stessa casa di quanti sono agli arresti domiciliari e che tengono sotto controllo tutti gli aspetti della sua vita, con cimici e telecamere”.

Il leader riformista chiede inoltre che “in caso di continuazione degli arresti domiciliari” sia processato. Sebbene non si attenda un “processo giusto”, Kharroubi desidera che esso sia pubblico e assicura che rispetterà il verdetto.

Non è la prima volta che egli richiede di potersi difendere in tribunale. Già lo scorso marzo il figlio di Kharroubi, Hossein, era stato arrestato con l’accusa di “propaganda contro il regime” per aver pubblicato una lettera del padre all’attuale presidente Hassan Rouhani in cui chiedeva di essere sottoposto a giudizio.

Un parlamentare riformista, Mostafa Kavekebiean, ha sollevato la questione dello sciopero della fame di Kharroubi ieri in parlamento, appellandosi all’intervento dei ministeri della salute e della sicurezza. Da anni, gli attivisti chiedono il rilascio dei tre prigionieri politici, promesso da Rouhani durante la campagna elettorale del 2013. Nonostante l’attuale presidente non sia stato in grado di mantenere il proposito a causa della dura opposizione dei conservatori, egli ha avuto il sostegno di Kharroubi e Mousavi nelle elezioni da lui vinte lo scorso 19 maggio.