Damasco, sangue sulla fiera del commercio: un missile uccide sei persone, 12 i feriti

Il razzo è esploso nei pressi dell’ingresso principale. Il polo fieristico sorge nei pressi della roccaforte ribelle di Goutha, nella periferia est della capitale. L’evento si tiene per la prima volta in sei anni. Secondo il direttore generale è una conferma della “stabilità” e il segnale “dell’inizio della ricostruzione”. 


Damasco (AsiaNews/Agenzie) - È di almeno sei vittime il bilancio aggiornato di un missile che si è abbattuto nel pomeriggio di ieri nei pressi dell’ingresso principale della fiera internazionale del commercio a Damasco. Inaugurata la scorsa settimana, la rassegna si svolge per la prima volta dall’inizio del conflitto nel marzo 2011, a conferma di un miglioramento generale del livello della sicurezza nell’area della capitale. 

Fonti della tv siriana confermano che il razzo ha causato anche il ferimento di diverse persone, una dozzina secondo l’ultimo bilancio disponibile.

La fiera, rilanciata dal governo siriano dopo anni di guerra per favorire gli investimenti, soprattutto stranieri, è poco distante dalla roccaforte ribelle di Ghouta, nella periferia orientale della capitale. Secondo quanto riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdu) fra le vittime vi sono anche due donne, investite dai frammenti causati dall’esplosione. 

La rassegna commerciale internazionale durerà ancora una decina di giorni; a dispetto dell’attentato di ieri, gli eventi in calendario dovrebbe continuare secondo il programma, senza variazioni. Prima della guerra era l’evento di maggiore attenzione a livello commerciale per il Paese arabo e uno dei più antichi dell’intera regione mediorientale. 

Intervistato nei giorni scorsi dall’Afp Fares al-Kartally, direttore generale della Fiera internazionale di Damasco, ha sottolineato che il suo svolgimento - l’evento ha aperto i battenti il 17 agosto - riflette “il ritorno della calma e della stabilità nella maggioranza dei territori”. Essa è anche “il segnale dell’inizio della ricostruzione [della nazione]”. 

Dell’attacco di ieri ne ha parlato in un breve comunicato anche la tv di Stato siriana, senza fornire particolari dettagli. Nel servizio si è parlato in modo generico di “cittadini feriti”, senza precisare il numero o menzionare la presenza di vittime. 

Iyad al-Jabiri, 39enne siriano che lavora in uno stand nel settore del tessile, presente al momento dell’esplosione, racconta: “Ci stavamo preparando a ricevere i visitatori, quando ho avvertito una esplosione […] poi ho visto del fumo accanto all’ingresso della fiera”. 

Gli Stati Uniti e le nazioni europee non partecipano in via ufficiale all’evento, a causa delle sanzioni imposte al governo del presidente siriano Bashar al-Assad. Tuttavia, sono presenti alcune compagnie occidentale intervenute a titolo individuale. 

Divampato nel marzo 2011, in un primo momento come moto di protesta contro la leadership del Paese, il conflitto siriano ha causato sinora almeno 330mila vittime e generato milioni di sfollati. La capitale, Damasco, è stata a lungo risparmiata dalle atrocità del conflitto e non ha subito le devastazioni patite - fra gli altri - ad Aleppo o Homs. Tuttavia, nel corso degli anni si sono registrati attacchi missilistici e lanci di razzi dai settori controllati dai ribelli che hanno provocato vittime e danni materiali. (DS)