Doha, più diritti ai migranti lavoratori domestici

La nuova legge prevede un massimo di 10 ore giornaliere, pagamenti mensili e giorni di pausa. Nel Paese, vi sono 100mila domestiche straniere. Esse vengono spesso trattate come schiave: 100 ore di lavoro settimanale, abusi e trattenute di stipendio e passaporto. In vista dei Mondiali del 2022 crescono le pressioni su Doha.


Doha (AsiaNews/Agenzie) – I domestici potranno lavorare per massimo 10 ore, dovranno ricevere pagamenti mensili e un giorno di vacanza a settimana, oltre che tre settimane di ferie nel corso dell’anno. Questo è il contenuto della nuova legge approvata in Qatar sui diritti degli operatori domestici. Una norma che andrà a tutelare migliaia di domestiche e cuochi nel Paese del Golfo, per la quasi totalità stranieri.

A fine contratto i lavoratori riceveranno anche una liquidazione corrispondente a tre settimane di pagamento per ciascun anno di servizio. La legge proibisce inoltre l’assunzione dall’estero di persone più vecchie di 60 anni e più giovani di 18. L’emiro Tamin bin Hamad al-Thani ha emesso la normativa lo scorso 22 agosto, come riporta la Qatar news agency.

Centinaia di migliaia di lavoratori stranieri si sono trasferiti negli ultimi anni nell’emirato, incluse 100mila donne impiegate come domestiche.

Questa è la prima volta che viene adottata una normativa a tutela dello staff domestico, il cui trattamento nel Paese era stato oggetto di critiche e accuse da parte di alcuni lavoratori che lamentavano condizioni di lavoro simili allo schiavismo.

Secondo il Guardian, nel 2014 molte donne straniere impiegate nel Paese erano costrette a lavorare per 100 ore settimanali. Inoltre, ad esse veniva sottratto il passaporto, trattenuta la paga e molte sono state vittime di violenza fisica e sessuale.

Di recente, il Qatar è anche finito sotto la pressione della comunità internazionale affinché migliori le condizioni dei lavoratori edili impiegati nelle costruzioni relative ai mondiali di calcio del 2022. Al momento il Qatar è sotto lo scrutinio dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), che ha dato al Paese tempo fino a novembre per migliorare i propri standard sui diritti umani e non incorrere in sanzioni.

Il Qatar non è l’unico Paese dell’area a essere accusato di abusi verso i lavoratori stranieri. Nel 2015, l’Indonesia aveva annunciato che avrebbe smesso di inviare staff domestico a 21 Paesi della regione mediorientale proprio a causa dei maltrattamenti da essi subiti.