Corte suprema: Avere rapporti sessuali con la moglie minorenne è stupro

La sentenza è stata pronunciata oggi. I giudici non intervengono sul fenomeno delle violenze carnali all’interno del matrimonio. La legge vieta già i matrimoni minorili, ma di fatto nei villaggi la tradizione continua immutata.


New Delhi (AsiaNews) – La Corte suprema indiana ha stabilito che avere rapporti sessuali con una moglie minorenne equivale ad un atto di stupro. La sentenza è stata pronunciata questa mattina. I giudici hanno accolto la petizione della Ong Independent Thought, che ha sfidato una norma del Codice penale indiano che stabilisce che i rapporti intimi con le bambine sono un reato, fatta eccezione per quelli che avvengono nella relazione matrimoniale.

L’eccezione cui si riferisce la Ong è la Sezione 375 (stupro) del Codice penale, che consente al marito di avere relazioni sessuali con la moglie 15enne, anche senza il suo consenso. I giudici hanno sottolineato che la sentenza non vuole indagare la questione delle violenze carnali all’interno del matrimonio, aspetto giuridico che attiene al Parlamento.

Secondo osservatori, la decisione, presentata al pubblico come un’eccezionale risultato, in realtà non avrà grandi effetti sul fenomeno dei matrimoni infantili, molto diffusi in India e già vietati dalla legge. Il Prohibition of Child Marriage Act (Pcma) del 2006 stabilisce che l’età legale per contrarre matrimonio è di 18 anni per le donne e 21 per gli uomini. La norma prevede delle pene per chi la trasgredisce e ha dato vita ai “funzionari per proibire il matrimonio minorile”. Nei fatti, la consuetudine delle spose bambine è ancora molto diffusa, soprattutto nei villaggi rurali. Gli stessi giudici, nelle loro motivazioni, ammettono: “Che sia o meno una realtà sociale, da 70 anni non siamo in grado di abolire i matrimoni minorili”.