Veto di Mosca sull'estensione delle indagini Onu sulle armi chimiche in Siria

Bocciato il progetto di risoluzione del Consiglio di Sicurezza. Previsto per questa settima il rapporto sull’attacco a Khan Sheikhoun. È il nono veto russo in favore della Siria.


New York (AsiaNews/Agenzie) – La Russia boccia l’estensione della missione investigativa sull’utilizzo delle armi chimiche in Siria, bloccando con un veto il progetto di risoluzione del Consiglio di sicurezza (Cs) Onu presentato dagli Stati Uniti.

L’operazione, chiamata Joint Investigative Mechanism (Jim), è stata istituita nel 2015 per identificare i responsabili degli attacchi chimici perpetrati in Siria. Unica missione ufficiale nel Paese, la Jim coinvolge l’Onu e l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche. Si attende per la fine di questa settimana la pubblicazione del rapporto sull’attacco al gas nervino che lo scorso aprile ha colpito la città di Khan Sheikhoun, uccidendo più di 80 persone, fra cui molti bambini.

Il mandato della Jim giunge a termine il 17 novembre, e Mosca tenta di ostacolarne il prolungamento, condizionandolo a una verifica previa del rapporto. Non trovando sostegno per la proposta, il Cremlino ha deciso di esercitare il proprio potere di veto, possibilità riservata ai cinque Paesi membri permanenti del Cs – Russia, Stati Uniti, Inghilterra, Francia e Cina. È la nona volta che la Russia si oppone a una risoluzione che colpisca l’alleato siriano.

Di recente, Mosca ha respinto un rapporto indipendente degli investigatori Onu per i diritti umani, secondo il quale la responsabilità del bombardamento chimico è del governo siriano.

L’ambasciatrice Usa all’Onu, Nikki Haley accusa la Russia di prendere le parti di “dittatori e terroristi”.  Il rappresentante russo Vasily Nebenzia respinge la critica affermando che “quanto sta accadendo non è piacevole” e che la Russia era pronta a discutere il futuro della Jim dopo la pubblicazione del rapporto.