Papa: senza l’amore, sia la vita sia la fede rimangono sterili

All’Angelus, papa Francesco sottolinea il modo in cui Gesù ha vissuto: “predicando e operando ciò che veramente conta ed è essenziale, cioè l’amore”. “Gesù vuole far capire che senza l’amore per Dio e per il prossimo non c’è vera fedeltà”. “Abbiamo bisogno di ricevere in noi la capacità di amare che proviene da Dio stesso”. In Brasile ieri è stato beatificato Giovanni Schiavo, sacerdote dei Giuseppini del Murialdo.


Città del Vaticano (AsiaNews) - “Senza l’amore, sia la vita sia la fede rimangono sterili”: è quanto ha sottolineato oggi papa Francesco dicendo che “Gesù ha vissuto proprio così la sua vita: predicando e operando ciò che veramente conta ed è essenziale, cioè l’amore”.

Il pontefice ha riassunto così la spiegazione del vangelo di oggi (30ma domenica per anno, A, Matteo, 22,34-40) nella sua riflessione prima della preghiera dell’Angelus con i pellegrini in piazza san Pietro. Il vangelo narra della risposta di Gesù alla domanda: “Qual è il grande comandamento?”.

“Gesù - ha detto Francesco - non ha alcuna esitazione e risponde: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente». E aggiunge: «Amerai il tuo prossimo come te stesso» (vv. 37.39)”.

“Questa risposta di Gesù non è scontata, perché, tra i molteplici precetti della legge ebraica, i più importanti erano i dieci Comandamenti, comunicati direttamente da Dio a Mosè, come condizioni del patto di alleanza con il popolo. Ma Gesù vuole far capire che senza l’amore per Dio e per il prossimo non c’è vera fedeltà a questa alleanza con il Signore.
Lo conferma un altro testo del Libro dell’Esodo, detto “codice dell’alleanza”, dove si dice che non si può stare nell’Alleanza con il Signore e maltrattare quelli che godono della sua protezione: la vedova, l’orfano e lo straniero, il migrante cioè le persone più sole e indifese (cfr Es 22,20-21). Rispondendo a quei farisei che lo avevano interrogato, Gesù cerca anche di aiutarli a mettere ordine nella loro religiosità, a ristabilire ciò che veramente conta e ciò che è meno importante. Dice: «Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti» (Mt 22,40)”.

“E Gesù ha vissuto proprio così la sua vita: predicando e operando ciò che veramente conta ed è essenziale, cioè l’amore. L’amore dà slancio e fecondità alla vita e al cammino di fede: senza l’amore, sia la vita sia la fede rimangono sterili.
Quello che Gesù propone in questa pagina evangelica è un ideale stupendo, che corrisponde al desiderio più autentico del nostro cuore. Infatti, noi siamo stati creati per amare ed essere amati. Dio, che è Amore, ci ha creati per renderci partecipi della sua vita, per essere amati da Lui e per amarlo, e per amare con Lui tutte le altre persone. Questo è il “sogno” di Dio per l’uomo. E per realizzarlo abbiamo bisogno della sua grazia, abbiamo bisogno di ricevere in noi la capacità di amare che proviene da Dio stesso. Gesù si offre a noi nell’Eucaristia proprio per questo. In essa noi riceviamo il suo Corpo e il suo Sangue, cioè riceviamo Gesù nell’espressione massima del suo amore, quando Egli ha offerto sé stesso al Padre per la nostra salvezza”.

“La Vergine Santa - ha concluso - ci aiuti ad accogliere nella nostra vita il “grande comandamento” dell’amore di Dio e del prossimo. Infatti, se anche lo conosciamo fin da quando eravamo bambini, non finiremo mai di convertirci ad esso e di metterlo in pratica nelle diverse situazioni in cui ci troviamo”.

Dopo la preghiera mariana il papa ha reso noto che ieri Caxias do Sul (Brasile), è stato proclamato Beato Giovanni Schiavo, sacerdote dei Giuseppini del Murialdo. “Nato sui colli vicentini all’inizio del ‘900 - ha detto -  fu inviato giovane prete in Brasile, dove ha lavorato con zelo al servizio del popolo di Dio e della formazione dei religiosi e delle religiose. Il suo esempio ci aiuti a vivere in pienezza la nostra adesione a Cristo e al Vangelo”.