Terremoto al confine Iran-Iraq: almeno 211 morti e migliaia di feriti

 Mezzaluna rossa: più di 70mila persone hanno bisogno di rifugio. In Iran, la maggior parte dei danni e delle vittime, a 15 km dal confine. In Iraq i maggior danni nella regione autonoma del Kurdistan.


Teheran (AsiaNews/Agenzie) – Sono almeno 211 le persone rimaste uccise ieri sera a causa del potente terremoto di magnitudine 7,3 che ha colpito il confine irano-iracheno alle 21.18. Più di 2.800 i feriti. Secondo l’ United States Geological Survey (Usgs), l’epicentro della scossa è stato a 32 km a sud della città di Halabja, nel Kurdistan iracheno.

La maggior parte delle morti si è verificata nella città iraniana di Sarpol-e Zahab, nella provincia di Kermanshah, a 15 km dal confine. Questa mattina, l’organizzazione di medicina legale provinciale ha affermato che il conto delle salme era giunto a 207, ma il bilancio cresce di ora in ora. L’ospedale più importante della zona ha riportato seri danni, rendendo più difficile il trattamento dei feriti.

Molti villaggi in Iran hanno registrato diversi livelli di distruzione. Il capo della Mezzaluna rossa iraniana afferma che erano più di 70mila le persone ad aver bisogno di un riparo d’emergenza.

Il terremoto è stato percepito anche nei vicini Paesi della regione, ma i morti e danni sono limitati in Iran e Iraq. Alcune fonti riferiscono che sette persone avrebbero perso la vita in Iraq e 321 sarebbero rimaste ferite. I più ingenti danni si sono registrati nella città di Darbandikhan, nella regione autonoma del Kurdistan.

Il leader supremo iraniano Ali Khamenei ha chiamato a raccolta tutti gli istituti e ufficiali iraniani in aiuto delle vittime, ordinando l’intervento delle forze armate per la rimozione delle macerie e il trasferimento dei feriti in centri di cure mediche.