Riyadh allenta il blocco in Yemen, via libera al primo carico di aiuti Onu

Una nave ha attraccato al porto di Saleef, in un’area controllata dai ribelli sciiti Houthi. Al cargo delle Nazioni Unite si è aggiunta una nave commerciale contenete 5.500 tonnellate di farina di grano. Wfp: l’allentamento del blocco “segnale positivo”. Unicef: 11 milioni di bambini in condizioni di “disperato bisogno”.

 


Sana’a (AsiaNews/Agenzie) - In queste ore una nave delle Nazioni Unite carica di cibo e generi di prima necessità ha potuto attraccare in un porto dello Yemen, in un’area controllata dai ribelli sciiti Houthi. Per la prima volta dall’imposizione del blocco saudita a inizio mese e in seguito a numerosi appelli, il massimo organismo internazionale è riuscito a completare la consegna di aiuti a una popolazione stremata dalla guerra.

Il 25 novembre scorso un aereo contenente medicinali ha potuto atterrare all’aeroporto internazionale di Sana’a, capitale dello Yemen. All’interno vi erano 1,9 milioni di dosi di vaccini; tuttavia, per gli esperti Unicef si tratta solo di una piccola frazione del necessario.

Ieri, invece, un cargo Onu contenente migliaia di tonnellate di cibo è giunto al porto di Saleef. Secondo Stephen Anderson, direttore per lo Yemen del World Food Programme (Wfp), esso trasporta cibo sufficiente per 1,8 milioni di persone delle aree settentrionali del Paese, controllate dagli Houthi.

A causa del blocco saudita, la nave è rimasta ormeggiata per oltre due settimane al largo della costa in attesa del permesso per poter entrare. Al cargo Onu si è aggiunta una nave commerciale contenete 5.500 tonnellate di farina di grano, che ha attraccato al porto di Hudaydah, a sud di Saleef, anch’esso controllato dagli Houthi.

“Questo è un segnale positivo - sottolinea Anderson - perché i soli aiuti umanitari non riusciranno a rispondere ai bisogni complessivi della popolazione della zona a nord dello Yemen”.

Il Paese arabo dal gennaio 2015 è teatro di un sanguinoso conflitto interno che vede opposte la leadership sunnita dell’ex presidente Hadi, sostenuta da Riyadh, e i ribelli sciiti Houthi, vicini a Iran ed Hezbollah. Nel marzo dello stesso anno una coalizione araba a guida saudita ha promosso raid contro i ribelli, finiti nel mirino delle Nazioni Unite per le vittime [fra i civili] che hanno provocato. Tra questi vi sono anche bambini.

Fonti Onu parlano di quasi 9mila morti, di cui il 60% circa civili, e 45mila feriti. Su un totale di 28 milioni di abitanti, il conflitto ha inoltre lasciato fino a 20 milioni di persone (su un totale di 27) bisognose di assistenza e di aiuti umanitari per poter sopravvivere. Nei giorni scorsi anche il vicario apostolico ha confermato ad AsiaNews la gravità del “disastro”.

La guerra ha colpito con particolare durezza i bambini, come ricordano gli esperti dell’Unicef secondo i quali 11 milioni sono nel “disperato bisogno” di aiuti umanitari. Geert Cappelaere, direttore regionale dell’organismo Onu per l’infanzia, sottolinea che “oggi è facile dire che lo Yemen è uno dei posti peggiori sulla terra per essere bambini”. “Stime odierne - conclude - affermano che ogni 10 minuti in Yemen muore un bambino per malattie che si possono guarire con facilità”.