Cellule del Partito comunista cinese in ogni compagnia straniera. Ma la Germania non ci sta

Le cellule dovrebbero nascere a spese delle compagnie a capitale straniero. Vi sono già 106mila compagnie che hanno accettato. Timori che il Partito intervenga anche nel management delle aziende. Le Camere di commercio tedesche: Nessun partito politico all’interno delle strutture delle compagnie. Se continuano le pressioni, le compagnie tedesche potrebbero ritirarsi dal mercato cinese.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Almeno 106mila compagnie a capitale straniero basate in Cina hanno deciso di aprire nelle loro sedi una cellula del Partito comunista cinese (Pcc). Secondo Qi Yu, vicecapo del Dipartimento centrale per l’organizzazione del Pcc, questo trend risponde a un preciso progetto del presidente Xi Jinping lanciato cinque anni fa al Congresso del Pcc.

Anche al Congresso di quest’anno Xi ha ribadito che il Pcc deve “guidare” e “aiutare” tutti gli aspetti della vita, anche le industrie private, le joint-ventures con stranieri, le industrie straniere.

Per Qi Yu, le cellule possono “aiutare a capire le politiche cinesi in maniera puntuale, risolvere dispute sindacali, offrire energia positive allo sviluppo delle compagnie”.

Un mese fa Qi Yu ha diffuso cifre secondo cui dal 2011, in cui vi erano 47mila compagnie straniere che hanno accettato la cellula del Partito, oggi il numero è più che raddoppiato.

Molti imprenditori e gruppi, pur dovendo coprire le spese per le nuove cellule, vedono in questa mossa un modo di ingraziarsi il governo e facilitare il proprio business.

Unica voce discordante è quella della comunità dei businessmen tedeschi che sospettano che la nascita delle cellule possa portare a ulteriori richieste da parte del Pcc, come ad esempio far entrare qualche quadro all’interno del management dell’azienda.

In una dichiarazione della settimana scorsa, la Delegazione tedesca dell’industria e del commercio in Cina, che rappresenta l’Associazione delle camere di commercio tedesche in Cina, ha dichiarato che il commercio degli stranieri si trova davanti a crescenti sfide, a causa dell’aumento dell’influenza del Partito sulle loro operazioni.

Il gruppo dice di aver ricevuto relazioni in cui sono evidenti tentativi da parte del Pcc di rafforzare la sua influenza in compagnie tedesche in Cina, senza che questo abbia alcuna base legale.

“Noi crediamo che alle compagnie a capitale straniero non si dovrebbe richiedere di promuovere lo sviluppo di alcun partito politico all’interno delle strutture delle compagnie”.

“Se questi tentativi di influenzare gli investimenti stranieri continuano – afferma la dichiarazione – non è da escludere che le compagnie tedesche si ritirino dal mercato cinese o riconsiderino le loor strategie di investimento”.

In compenso, l’Associazione si domanda come mai le loro richieste di aprire e liberare di più il mercato cinese agli investimenti stranieri non abbia effetto, nonostante le promesse fatte da Xi Jinping.