Libano, celebrazioni e preghiere per l'inizio del Sinodo
di Youssef Hourany

Beirut (AsiaNews) - I patriarchi delle Chiese cattoliche orientali che si trovano a Roma per partecipare al Sinodo ordinario dei vescovi sull'eucaristia hanno chiesto a tutti i loro fedeli di "elevare preghiere per il buon andamento dei lavori di questa importante assise sinodale", la prima sotto il pontificato di Benedetto XVI.

I vescovi e le parrocchie del Libano hanno accolto l'invito dei pastori e in molte chiese si sono organizzate veglie di preghiera e di adorazione eucaristica, durate fino all'alba di questa mattina. Molti movimenti giovanili hanno deciso di dedicare alcune giornate alla riflessione ed alla preghiera per "capire meglio" il valore perenne dell'eucaristia, sacramento del Corpo e del Sangue di Gesù.

Il vicario patriarcale per la diocesi maronita di Sarba, mons. Guy-Paul Noujeim, ha presieduto la  concelebrazione eucaristica nella chiesa della Madonna del Rosario - Zouk Mosbeh – a cui hanno partecipato oltre 500 fedeli di tutta la regione: durante l'omelia ha rivolto un appello "affinché tutti i fedeli ridiano al sacramento dell'eucarestia un posto privilegiato" e, parlando del Sinodo, ha sottolineato "la necessità di un ulteriore approfondimento del tema eucaristico, capace di nutrire le anime assetate". Parlando del legame fra la vita dei santi e l'eucaristia, mons. Noujeim ha preso come esempio la vita di santa Teresa del Bambino Gesù, che ha saputo guadagnarsi il regno di Dio nonostante una vita breve ma totalmente eucaristica.

Il superiore generale dell'ordine maronita della Beata Maria Vergine, l'abate Semaan Abou-Abdou, ha celebrato una messa solenne davanti a 3 mila persone di tutte le confessioni: cristiani e musulmani, cattolici, ortodossi, protestanti e anglicani, sunniti, sciiti e drusi, tutti accomunati dalla devozione nei confronti della santa. La messa è stata celebrata nel monastero di santa Teresa del Bambino Gesù a Shaile, il primo monastero dedicato alla santa di Lisieux in Libano, costruito nel 1926.

L'abate, assistito da oltre 50 sacerdoti, ha voluto nella sua omelia consacrare l'ordine ed il suo mandato alla Santa delle rose, ed ha ricordato la visita storica delle reliquie di santa Teresa in Libano nel 2003. Padre Abou-Abdou ha chiesto ai giovani di consacrarsi a Dio - "che merita i migliori frutti del campo degli esseri umani" - ed ha invitato la folla ad accompagnare con la preghiera e con gli atti di pietà i padri sinodali riuniti a Roma. Parlando poi della situazione del Paese ha chiesto a tutti "un cammino di conversione" perché, come ha detto Giovanni Paolo II durante la sua visita in Libano del 1997, "solo i santi possono salvare il Libano".

L'arcivescovo maronita di Beirut, mons. Paul Matar, ha presieduto una veglia di preghiera nella cattedrale maronita di S. Giorgio (nel centro di Beirut) con i giovani della diocesi in cui ha voluto ricordare l'inizio del mese di Ramadan, mese sacro per i musulmani che digiunano e pregano. Nella capitale libanese vivono oltre 600 mila musulmani su una popolazione di circa 1 milione.

Mons. Matar ha invitato tutti "al perdono ed alla misericordia" ed ha chiesto di usare "questo periodo di amore e penitenza nei confronti dei connazionali musulmani", in modo da "aiutare ciascuno a riscoprire la sua vera identità". Il presule ha concluso parlando del Libano "terra amata da Dio" che rappresenta un "messaggio ed un ponte" fra oriente ed occidente, ed ha invitato tutti a rifiutare e combattere fondamentalismo e violenza.