Al freddo e al gelo: il governo cinese vuole energia pulita, ma non vi è gas a sufficienza per il riscaldamento

Le autorità spingono a usare il gas al posto del carbone per ridurre l’inquinamento. I prezzi del gas sono aumentati del 20%. Centinaia di autocarri trasportano il gas liquido da Zhuhai (Guangdong) fino all’Hebei, Shanxi, Hunan per quasi 3mila km.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Nel tentativo di avere un’atmosfera più pulita, il ministero dell’energia continua a spingere i cinesi a utilizzare il riscaldamento a gas e non quello a carbone. Ma la decisione sta creando molti problemi perché la troppa domanda ha creato carenza di gas. E così, soprattutto nelle campagne, per non restare al freddo e al gelo.

La carenza di gas è cominciata il mese scorso. In poche settimane vi è stata una riduzione fino al 20% delle forniture. La carenza ha portato a un aumento dei prezzi, tanto che nel nord del Paese il prezzo del gas liquido è raddoppiato, arrivando fino a 8mila yuan per ton.

L’aumento dei costi per il gas ha costretto molti contadini – fra i più poveri del Paese – ad abbandonare l’idea di riscaldare la casa con il gas e sono ritornati all’uso del carbone.

La carenza di gas naturale si fa sentire soprattutto nell’Hebei, nello Shanxi e nell’Hunan. A causa del freddo glaciale, il ministero dell’energia ha permesso ancora l’uso del carbone, promettendo di potenziare la costruzione di gasdotti e centrali a gas. Intanto, schiere di autocarri pieni di gas liquido (v. foto) percorrono fino a 3mila km da Zhuhai (Guangdong), dove sono i depositi, fino alle province del nord, facendo aumentare ancora di più il prezzo del gas.