Sacerdote cinese: Boicottare il Natale non ha alcun senso
di Peng Jian Dao

Ai membri del Partito e alle loro famiglie è stato vietato di partecipare ad “attività religiose dell’occidente” e perfino a cene natalizie. Vietati raduni natalizi nelle università. Occorre “resistere coscientemente all’invasione delle feste religiose occidentali”. Ma il futuro sta nel dialogo fra culture e non nel “cieco populismo”. Nella cultura mondiale, il cristianesimo si distingue per aver portato l’insegnamento di “amare i nemici”. L'interesse dei giovani verso il cristianesimo.


Weizhou (AsiaNews) – “Nazionalismo dalla mentalità ristretta”, “cieco populismo”, “resistenza priva di significato”: così un sacerdote cinese, p. Peng, giudica la campagna lanciata nel mese di dicembre in diverse parti della Cina per boicottare i festeggiamenti di Natale, visti come una “pratica religiosa dell’occidente” che “inquina la cultura cinese”.

Il boicottaggio delle feste di Natale è anzitutto richiesto dal Partito comunista verso i suoi membri. Nella città di Henyang (Hunan), il Partito ha richiesto ai suoi quadri e alle loro famiglie di non indulgere “in alcuna attività religiosa dell’occidente” e li ha messi in guardia dal partecipare perfino a cene natalizie e altri tipi di incontri legati al Natale.

A Shenyang (Liaoning), la Lega giovanile comunista dell’Università di Farmacia ha accusato molti giovani di seguire “ciecamente le festività occidentali, in particolare la vigilia di Natale, il Natale e altre feste religiose”. Essa ha perciò invitato tutti i suoi membri a “resistere coscientemente all’invasione delle feste religiose occidentali” e vieta ad ogni gruppo della Lega di “tenere alcun evento inerente alla vigilia di Natale, Natale o altre feste religiose occidentali”.

Altre università hanno seguito il “consiglio” e hanno vietato raduni natalizi (“Christmas parties”) per gli studenti. Anche nella società vi sono segnali di boicottaggio: nella provincia del Guangdong, in molti negozi sono stati ritirati regali che hanno a che fare con il Natale, soprattutto quelli che hanno simboli cristiani. Nel Gansu, una compagnia ha cancellato dal suo catalogo online la vendita di alberi di Natale. Secondo il “China Christian”, ciò è dovuto a un avvertimento lanciato dal dipartimento locale del commercio e dell’industria.

A giudicare dai documenti ufficiali, il boicottaggio di Natale come “festa occidentale” è finalizzato a “costruire la fiducia nella propria cultura”, separandola da tutte le altre. Il p. Peng fa notare che anche “gli Istituti Confucio sparsi nel mondo” comunicano il valore della cultura cinese ad altri popoli. Il futuro è perciò del dialogo fra culture e non il “cieco populismo”. Tanto più che solo nel cristianesimo si trova un importante insegnamento: amare i nemici e mettere fine alla “cultura dell’odio”.

Alcuni esperti fanno notare che l’ondata nazionalista anti-Natale è anche un tentativo di difendersi dal fascino che la religione cristiana suscita nella popolazione cinese, soprattutto fra i giovani. Ne è segno l’enorme partecipazione alle messe natalizie di gente anche non cristiana (v. foto 2).

 

Ogni anno all’arrivo del Natale, vi sono sempre alcuni nazionalisti dalla mentalità ristretta che si presentano per scatenare un’atmosfera non amichevole. Loro lanciano messaggi quali “boicottaggio di Natale" e "i cinesi non possono festeggiare ricorrenze straniere" e altri slogan, e alcuni li seguono in modo cieco. In un mondo globale, il cristianesimo è diventato parte della civiltà universale. La Buona Novella di amore e di santità del cristianesimo è riconosciuta nel mondo come misericordia e aiuto al prossimo.

La fraternità di Cristo è simile al concetto di benevolenza di Confucio. Non è il nostro popolo cinese che attraverso gli Istituti Confucio sparsi nel mondo rende consapevoli altri popoli della cultura e filosofia del Confucianesimo? C’è qualche meraviglia che la “benevolenza” confuciana, la “fraternità” proclamata dal Cristo e la “compassione” proclamata dal Sakyamuni [il Buddha] sono chiamate a risvegliare le buone virtù nella coscienza del popolo? Tutto ciò che è vero e perfetto viene da Dio! Finché la religione, la cultura e il pensiero sono guidati dalla bellezza, meritano di essere rispettati e approfonditi. Il ristretto nazionalismo e l'ideologia dell'auto-gratificazione stanno portando indietro la storia, inculcando nelle persone di rinunciare alle loro idee.

Dopo la cultura del boicottaggio tra est e ovest, si è giunti dapprima alla tolleranza, poi all’accettazione mediante un lungo processo storico. Noi che siamo i cinesi del XXI secolo, in particolare i cosiddetti “dottori laureati" quelli che hanno una formazione superiore, non potremmo sfuggire dal populismo meschino?

La religione cristiana ha influenzato il mondo per 2000 anni. A tutt'oggi ci sono 2,3 miliardi di persone nel mondo che ci credono. Molte dinastie e imperi hanno cercato di eliminarla, ma nessuno ci è riuscito.

Perché il cristianesimo da un lato è proiettato verso l’uomo e dall’altro va oltre l’uomo. Dire che è proiettato verso l’uomo (umanistico), significa che esso conduce l’uomo a scoprire la sua vera natura; dire che va oltre, significa che il cristianesimo può cambiare il cuore di una persona e rendere ricca la vita spirituale, specie l’insegnamento di Cristo sull’amare il nemico.

Il pensiero della vendetta ha accompagnato la lunga storia dell’uomo; solo l’insegnamento di Cristo di “amare il nemico” può sconfiggere tale pensiero e “la cultura dell’odio”. In un mondo pieno di guerre, non ci sarà pace se si continuerà a diffondere la cultura dell'odio e della lotta.

Il Natale è una festa familiare e pacifica. Sebbene abbia concetti totalmente diversi dal confucianesimo, dalla cultura taoista, dalla cultura mohista o anche dal cosiddetto pensiero materialista, l’ idea buona che porta al mondo è degna di lode e promozione. Una resistenza e opposizione non solo è un cieco e ristretto populismo, ma è anche privo di significato.


Venerdì, Dicembre 22, 2017 Peng Jian Dao, Wei Zhou