Yangon, messaggio di Natale del card. Bo

L’arcivescovo ribadisce il messaggio di pace e amore della visita di papa Francesco. Ferite economiche, sociali, politiche continuano a far sanguinare la nazione. Programmi di riconciliazione in Rakhine, fra i Kachin e nello sfruttamento delle risorse. 


Yangon (AsiaNews) – “Se Dio può riconciliarsi con l'umanità attraverso Suo Figlio, anche noi possiamo riconciliarci gli uni con gli altri”. È quanto esprime il card. Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon, nel suo messaggio natalizio, pubblicato a poche settimane della storica visita di papa Francesco nel Paese. Citando le parole di pace pronunciate dal pontefice nei suoi appelli per la riconciliazione, il card. Bo affronta nel suo messaggio importanti tematiche, che di recente hanno posto il Myanmar al centro dell’attenzione internazionale. La condizione dei cristiani di etnia Kachin, vittime di un annoso conflitto con l’esercito birmano, la crisi umanitaria in Rakhine e la controversa diga sull’Irrawaddy, al centro di un accordo economico tra la Cina e il Myanmar sono “ferite” per tutto il Paese. Per guarirle, è necessario “attuare un programma di Amore e Pace”. Primo porporato birmano nella storia, l’arcivescovo di Yangon è una delle voci più coraggiose ed autorevoli in favore dei diritti umani, della libertà religiosa, dell’armonia interreligiosa e della pace nel Paese. Di seguito il testo della lettera del card. Charles Maung Bo (traduzione a cura di AsiaNews).

Miei cari concittadini e concittadine,

L’augurio di un Natale davvero benedetto a tutti voi. Lasciate che tutti gli esseri siano avvolti dalla pace.

Il 2017 è stato un anno molto importante per i cristiani ed il popolo del Myanmar.

Papa Francesco, l'apostolo dell'Amore e della Pace, ha onorato questa nazione con la sua visita pastorale, raggiungendo la Chiesa ai margini, portando grande gioia e festa. Nonostante tutte le sfide, egli ha visitato ogni componente del Paese, sollecitando tutti a proseguire nel pellegrinaggio della pace.

Ha lasciato alla Chiesa e alla nazione un compito urgente: guarire le ferite, cercare una riconciliazione completa, ripagare l'odio con l'amore redentore.

Nel mistero dell'Incarnazione, il messaggio centrale del Natale è riconciliare l'umanità ferita con Dio e l’uno con l’altro. Gli Angeli cantarono nel primo Natale: ‘Pace a tutti gli uomini sulla Terra’. Noi come nazione abbiamo bisogno di guarire le ferite conosciute e nascoste. La guerra infuria in molte aree. Migliaia di Kachin passeranno il loro settimo Natale come rifugiati nella loro terra. Le persone che prosperano nei discorsi di odio feriscono i nostri fratelli e sorelle con la guerra, lo sfollamento e la povertà, rendendo un Paese con tali benedette risorse naturali uno dei più poveri al mondo. Ferite economiche, ferite sociali, ferite politiche continuano a far sanguinare la nazione. Gli eventi recenti hanno visto la nazione sfidata dalla comunità internazionale. Dobbiamo attuare un programma di Amore e Pace!

Possiamo superare tutto ciò. Se Dio può riconciliarsi con l'umanità attraverso Suo Figlio, anche noi possiamo riconciliarci gli uni con gli altri. La pace deve diventare la religione comune di questa nazione. Lo sfruttamento delle forze esterne deve fermarsi. L’Irrawaddy è un fiume sacro per il popolo del Myanmar. È una madre per noi. Renderla una merce e vendere il suo stesso grembo come diga è ferirla, privare migliaia di suoi figli e figlie della loro fonte di sostentamento. Le risorse naturali non appartengono alle società ed ai Paesi vicini. È un patrimonio sacro del nostro popolo. Lo sfruttamento delle risorse è la causa principale delle nostre ferite, guerre, odio reciproco e dislocamento. La pace basata sulla guarigione delle ferite è possibile.

La vera pace è costruita sull'amore. Questo è il messaggio della visita di papa Francesco. L'amore compassionevole deve diventare la religione comune di questa nazione. Le religioni devono riunirsi per la pace. Coloro che cercano l'odio in nome delle religioni mancano di amore.

Vediamo in modo creativo una nazione di speranza. Il Natale è quella stagione di speranza. Prego per ricevere benedizioni su ciascuno di noi, affinché possiamo mobilitare i nostri istinti spirituali verso la costruzione del Myanmar come nazione di opportunità, pace, amore e guarigione per tutti noi.

Buon Natale e prospero anno nuovo!