Madhya Pradesh, scuola cattolica costretta a celebrare riti indù
di Nirmala Carvalho

L’incidente riguarda il St. Mary’s Post Graduate College di Vidisha. Radicali indù dell’Akhil Bharatiya Vidyarthi Parishad minacciano ritorsioni. Numerosi episodi di intimidazione contro istituzioni e cattolici.


Mumbai (AsiaNews) – Se non celebrerete rituali indù nell’istituto cattolico “avrete problemi”. È quanto minacciano in Madhya Pradesh i radicali indù dell’Akhil Bharatiya Vidyarthi Parishad (Abvp). Il bersaglio di quest’ultimo episodio di intimidazione è il St. Mary’s Post Graduate College di Vidisha. Ad AsiaNews mons. Anthony Chirayath, vescovo di Sagar, dichiara: “Sono preoccupato perché gli attivisti di estrema destra indù sostengono che vogliono compiere una ‘pooja’ [rituale votivo agli dei, ndr] nella nostra istituzione cattolica. Nel college non celebriamo né la messa né le preghiere e non consentiremo [che essi] offrano alcuna cerimonia sacra indù”.

L’incidente risale al 30 dicembre scorso, quando un gruppo di attivisti Abvp, ala giovanile del Bjp [Bharatiya Janata Party, partito nazionalista indù al governo – ndr] si è presentato al college chiedendo di parlare con l’amministrazione. P. Shaju Devassy, il direttore, riferisce che gli indù volevano costringere la scuola a compiere oggi il Bharat Mata Aarti [personificazione nazionale dell’India come “Dea madre”, rappresentata dalla dea Durga vestita con un sari arancione e accompagnata da un leone – ndr]. Di fronte al rifiuto dei cattolici, “essi sono diventati furiosi e hanno minacciano che avrebbero portato a termine il rituale anche con la forza”. “Ci sentiamo molestati emotivamente – aggiunge il sacerdote – gli studenti temono per la loro sicurezza”.

Mons. Chirayath denuncia che l’incidente è avvenuto “sotto gli occhi di tanti poliziotti. Diversi sacerdoti della diocesi di Sagar si sono recati al college per sostenere la direzione con la preghiera”. Poi ricorda che le intimidazioni all’istituto sono “il quarto episodio avvenuto di recente in Madhya Pradesh. Il primo, a settembre, i fondamentalisti hanno falsamente accusato la Chiesa di conversioni forzate nei confronti di 200 persone. Le indagini della polizia hanno dimostrato che le accuse erano fabbricate e senza fondamento. Poi la processione con torce infuocate dei radicali per le strade di Sagar. Di recente, nel periodo natalizio, l’aggressione ai seminaristi e sacerdoti di Satna che erano nei villaggi per i canti di Natale. E ora questo incidente al college di Vidisha”.