Mons. Lazzaro You: La Chiesa coreana prega per il successo del dialogo fra le due Coree

Il vescovo di Daejeon, presidente nazionale di Giustizia e pace, esprime soddisfazione per l’incontro di domani a Panmunjom fra le due delegazioni del Nord e del Sud. La “pazienza e costanza” del presidente Moon e il “linguaggio nuovo, soave” di Kim Jong-un. La speranza di riprendere anche gli incontro fra le famiglie divise.


Seoul (AsiaNews) - “La Chiesa coreana ha pregato e prega tanto per il dialogo fra le due Coree, e perché l’incontro di domani abbia successo. Sono contento, molto contento”. Così mons. Lazzaro You Heung-sik, vescovo di Daejeon, commenta per AsiaNews l’imminente incontro fra due delegazioni coreane del Nord e del Sud domani nel villaggio di Panmunjom, all’interno della zona demilitarizzata. L’incontro di domani avviene dopo due anni di rotture e tensioni provocate dai continui lanci di missili da parte del Nord e dall’atteggiamento intransigente dell’ex presidente Park Geun-hye.

 “A questo appuntamento – continua mons. You - siamo arrivati grazie alla pazienza e alla costanza del presidente Moon Jae-in che non ha mai smesso di tenere aperta la porta all’incontro con il Nord, anche nei momenti di maggior tensione dei mesi scorsi. Moon ha anche incontrato Xi Jinping e ha rivisto con lui la questione del dispiegamento del sistema anti-missile Thaad, tanto criticato dalla Cina. E a differenza di quanto è successo con l’ex presidente Park, hanno trovato un accordo”.

La svolta è avvenuta con l’invito di Moon a far partecipare gli atleti nordcoreani alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang e con l’accettazione del leader del Nord Kim Jong-un.

“Nel discorso d’inizio d’anno del presidente Kim Jong-un – ricorda il vescovo – vi era un linguaggio, nuovo, soave. Egli ha ricordato molte volte che Nord e Sud siamo ‘un unico popolo, un’unica razza’ e ha espresso il desiderio per un incontro, quello di domani.

L’occasione della partecipazione alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang è fondamentale. Noi speriamo che possano venire gli atleti del Nord, ma anche molti tifosi del Nord: lo sport, la cultura ci può unire di più. Ma soprattutto, l’incontrarsi fa cadere i pregiudizi e ci conferma che con le armi non si arriva alla pace”.

Subito dopo l’annuncio, è stata riaperta la “linea rossa” fra Seoul e Pyongyang e poi si è fissata la data dell’incontro al 9 gennaio. Domani le delegazioni coreane parleranno delle Olimpiadi, ma il ministero dell’Unificazione ha detto oggi che cercherà di mettere a tema anche della possibilità di riprendere gli incontri fra le famiglie divise del Sud e del Nord.

A causa della divisione fra le due Coree nel 1953, molte famiglie si trovano divise fra il Sud e il Nord e impossibilitate a frequentarsi. Al presente vi sono circa 60mila persone, sempre più anziane, che nutrono la speranza di poter vedere i loro parenti prima di morire. L’ultima riunione di famiglie si è tenuta nel 2015.

“Quello delle famiglie – dice mons. You - è un tema straziante perché rende evidente tutta la storia di sofferenze che vi è nelle due Coree. In seguito speriamo che si possa riaprire la collaborazione industriale nel complesso di Kaesong e il turismo al monte Kumgang: sono tutte occasioni di incontro e di dialogo che permettono la crescita della fiducia e della collaborazione fra le due Coree”.