Profitti da record per le imprese statali cinesi. Da crederci?

La Commissione amministrativa statale comunica un incremento del 23,4% nei profitti. Il risultato delle riforme volute dal governo: riduzione della sovraccapacità e proprietà mista per migliorare l’efficienza delle industrie statali. Ma rimane la questione della credibilità delle statistiche. Il caso della città di Baotou.


Pechino (AsiaNews/Caixin) – Nell’anno passato, le imprese statali cinesi hanno accumulato profitti per 2900 miliardi di yuan (450,3 miliardi di dollari Usa): lo afferma la televisione nazionale citando dati della Commissione amministrativa statale. La cifra, quasi pari all’economia del Belgio, rappresenta un incremento del 23,4% rispetto al 2016.

Secondo i dati, i ricavi delle imprese statali sono cresciute del 14,7% e hanno pagato l’11,5% in più di tasse.

Gli eccezionali risultati arrivano dopo alcune decisioni del governo di imporre una riduzione delle capacità in eccesso nella produzione – fra cui quelle di carbone e acciaio. Tali misure hanno ridotto l’offerta e incrementato i prezzi di molti prodotti, soprattutto del carbone e dell’energia.

Il governo sta anche riformando la proprietà delle imprese statali spingendo verso una proprietà mista, introducendo investitori privati per migliorare l’efficienza e la competitività.

Rimane il problema dell’attendibilità di tali statistiche e misurazioni. La raccolta di dati economici si basa su quanto i governi locali comunicano al governo centrale. Ma molto spesso i governi locali manipolano i risultati per la bella figura, o per la carriera, o per ricevere più aiuti da Pechino.

Proprio oggi è la città di Baotou (Mongolia interna) ha ammesso di aver gonfiato le cifre degli introiti fiscali nel 2016 di oltre il 49%.