Tamil Nadu, cinque morti incornati nella corsa dei tori ‘Jallikattu’

Le vittime assistevano alla manifestazione sportiva. La tauromachia indiana è considerata il più antico sport dell’epoca moderna. I toreri non usano armi, a differenza della corrida spagnola.


Chennai (AsiaNews/Agenzie) – Almeno cinque spettatori sono morti incornati ed altre 60 persone rimaste ferite nella famosa corsa dei tori “Jallikattu” che si svolge ogni anno in Tamil Nadu, nel sud dell’India. L’evento, assimilabile alla “corrida” spagnola, è in corso dal 14 gennaio. Esso raduna migliaia di uomini, che inseguono gli animali tentando di domarli.

Il Jallikattu è considerato la forma di sport più antica dell’epoca modera. Si pensa abbia avuto origine più di 2mila anni fa. Nel 2014 la manifestazione era stata bandita dai giudici della Corte suprema indiana per la crudeltà nei confronti delle bestie. Ma lo scorso anno il governo locale è stato costretto a ripristinare l’evento a causa delle diffuse proteste della popolazione. Nell’autorizzare le corse, l’amministrazione ha ammesso che esse “sono importanti per il benessere delle razze natie dei tori e per preservare le tradizioni culturali”.

Il Jallikattu attira le proteste degli animalisti che lamentano il maltrattamento dei tori e sostengono li esponga a “stress non dovuto”. La corsa prevede il rilascio dell’animale da un recinto. I toreri devono rimanere aggrappati alla gobba del toro per circa 15-20 metri – o per l’equivalente di tre salti – se vogliono vincere il premio, che consiste in un fazzoletto legato alle corna. Se nessuno degli aspiranti riesce a rimanere in sella, è il toro a vincere.

Per la maggior parte della popolazione indiana, il Jallikattu  è considerato solo uno sport di antica tradizione, in cui l’uomo mette alla prova le proprie forze contro quelle della natura. A differenza della tauromachia spagnola, i toreri non fanno uso di armi e l’animale non viene ucciso al termine della competizione.