Il card. Oswald Gracias è il nuovo presidente dei vescovi indiani (Video)

Il porporato presiede anche la Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche e la Conferenza dei vescovi indiani di rito latino. È un fervente sostenitore dell’opera sociale della Chiesa cattolica in India. Sta seguendo il processo di canonizzazione dei martiri di Kandhamal (Orissa).


Bangalore (AsiaNews) – Il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai, è stato eletto ieri nuovo presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci). Egli succede al card. Baselios Mar Cleemis, capo della Chiesa siro-malankarese, che guidava l’organo dal 2014. Il card. Gracias è un grande amico di AsiaNews e difensore dei cristiani in tutto il mondo. Ieri, subito dopo l’elezione avvenuta durante la Plenaria dei vescovi che si conclude oggi a Bangalore (Karnataka), ha detto: “La Chiesa cattolica in India è vibrante, dinamica e dobbiamo mantenerla vitale. Dobbiamo lavorare per una maggiore saggezza, una saggezza morale e spirituale. Ma anche per accrescere i nostri servizi ed essere più efficaci nel servizio del nostro Paese e della nostra popolazione”.

Il card. Gracias, 73 anni, è tra i più illustri esponenti della Chiesa universale. Il porporato è presidente della Federazione delle conferenze episcopali asiatiche (Fabc) e dal 2013 membro del gruppo dei cardinali chiamati da papa Francesco alla riforma della Curia (il cosiddetto C9). Inoltre è il primo indiano a guidare in contemporanea le Chiese asiatiche, la Chiesa indiana e la Chiesa di rito latino in India (Conferenza dei vescovi di rito latino, Ccbi).

Il porporato rimarrà in carica per quattro anni. Egli è già stato alla guida dei vescovi dal 2010 al 2014. Nato a Mumbai il 24 dicembre 1944 da genitori originari dello Stato di Goa, ha studiato alla St. Michael’s School di Mahim e al St. Xavier’s College gestito dai gesuiti. In seguito è entrato nel seminario di St. Pius X ed è stato ordinato sacerdote dal card. Valerian Gracias di Mumbai il 20 dicembre 1970. Ha studiato Diritto canonico all’università Urbaniana di Roma e ha una seconda laurea in Giurisprudenza.

Il mandato attuale cade in un momento di particolare difficoltà per i cattolici dell’India. Nel Paese i cristiani rappresentano circa il 2% della popolazione totale, cioè 27,8 milioni, di cui 19 milioni cattolici. Nonostante il numero esiguo, essi sono i promotori dello sviluppo sociale, così come dichiarato durante la Plenaria anche dal card. Charles Bo di Yangon: 25% dell’educazione è in mano alla Chiesa indiana e il 20% delle cure sanitarie alle persone più vulnerabili è offerto da un “esercito di volontari cristiani”.

Tuttavia, di recente le scuole cattoliche in India sono state vittime di numerosi episodi di intimidazione e aggressione da parte dei radicali indù. Decine di pastori subiscono vessazioni e sono soggetti a detenzione e processi sommari per presunte conversioni forzate. I volontari cattolici sono spesso accusati di sequestro di bambini, quando invece organizzano per i più piccoli campi di educazione e iniziative ricreative. Inoltre il prossimo anno sono attese le elezioni generali della federazione indiana.

Tra i primi che si sono rallegrati dell’elezione del presidente, i cristiani sopravvissuti alle violenze del Kandhamal. Il card. Gracias sta seguendo il processo di canonizzazione dei 100 martiri cristiani trucidati nel 2008 nel distretto di Kandhamal. Ora i parenti delle vittime e tutta la Chiesa locale sperano che la sua nomina porti presto coloro che sono stati uccisi in nome della fede ed essere elevati sull’altare dei santi.