Punjab, rubavano il midollo spinale a donne ignare: ‘Crimine contro l’umanità’
di Shafique Khokhar

La polizia ha arrestato quattro criminali. Almeno 12 le donne derubate con la scusa di fare prelievi del sangue. I criminali facevano leva sulla povertà delle vittime, cui promettevano assistenza medica da parte del governo.


Lahore (AsiaNews) – Una gang criminale del Punjab rubava il midollo spinale da donne povere, ignare di sottoporsi ad una delicata operazione medica, e lo rivendeva sul mercato nero. La truffa è stata scoperta dalla polizia, che ha arrestato quattro persone. I criminali operavano nella zona di Hafizabad e facevano leva sulla povertà delle vittime, illudendole di poterle iscrivere ad un programma di assistenza medica finanziato dal governo. Ad AsiaNews medici e attivisti denunciano il grave raggiro. Il dott. Ammar Aslam, medico al Services Hospital di Lahore, dichiara: “È un crimine contro l’umanità. È triste sapere che organi umani vengano rubati. Ma la cosa più importante da chiedersi è: chi sono i clienti e chi comprava?”.

Secondo gli agenti che hanno sgominato la banda, sarebbero almeno 12 le donne vittime del raggiro, tra cui un’adolescente. La truffa è venuta a galla quando il padre della 17enne ha notato che la figlia era molto debole dopo quello che riteneva un esame medico. Ashfaq Ahmed Khan, funzionario regionale di polizia, ha raccontato che i criminali raggiravano le vittime dicendo loro che le avrebbero sottoposte ad un semplice prelievo di sangue. Ma invece di portarle in ospedale, le accompagnavano a casa di una donna membro della banda per effettuare il prelievo del midollo.

Alam Masih, vice presidente della Famiglia Camilliana Laica, riferisce: “Rubare il liquido spinale è il nuovo imbroglio. In Pakistan il 30% della popolazione (circa 59 milioni di persone) vive al di sotto della soglia di povertà. Solo un chirurgo esperto è in grado di compiere una procedura simile. Per questo gli arrestati non devono essere trattati come criminali comuni”. L’associazione cattolica opera nelle aree rurali del Punjab dal 2001. Conduce programmi sulla consapevolezza dei [rischi] delle pratiche mediche illegali, i suoi addetti visitano i malati e organizzano campi medici gratuiti. Lo scorso anno ha svolto tre iniziative di questo tipo nel distretto di Okara, durante le quali ha visitato e distribuito farmaci in maniera gratuita ai poveri. “Persino nelle nostre missioni sanitarie – aggiunge – facciamo solo un piccolo buco sui polpastrelli e raccogliamo poche gocce di sangue. Il governo deve espandere le ricerche su questa rete di assassini”.

Il dott. Bilal Ahmad aggiunge: “Non abbiamo idea di quale fosse lo scopo di questa gang. Se la quantità di prelievo [del midollo] supera una certa soglia, si rischia di arrivare alla paralisi permanente del paziente e persino alla morte. Inoltre l’ago potrebbe danneggiare il rombencefalo [situato nella parte posteriore dell’encefalo, ndr]. I media e le strutture sanitarie pubbliche devono aiutare a creare maggiore consapevolezza”.

Per Cecil Shane Chaudhry, direttore esecutivo della Commissione nazionale Giustizia e pace della Conferenza episcopale pakistana, l’episodio “è peggio del traffico di organi. Chiediamo che venga aperta un’indagine e che i responsabili vengano individuati”.

Hamza Arshad, scrittore, ricercatore e attivista, ritiene che il caso “dimostri il fallimento della società. Le persone vogliono arricchirsi in maniera facile e veloce. Molte bande di criminali agiscono con impunità. Alcune girano video pornografici di bambini, altre estraggono reni, altre ancora sono coinvolte in frodi sui terreni, nella clonazione dei documenti”. “Tutte queste vili azioni – lamenta – avvengono alla luce del sole. E ora anche questo scandalo è venuto a galla. La colpa è del fragile sistema giuridico e dei difetti istituzionali. I poveri sono facili prede di false promesse, spesso con pericolose conseguenze”.

(Ha collaborato Kamran Chaudhry)