Kuala Lumpur, arrestato rapper: ‘Insulto all’islam’ il video per l’Anno del cane

Ballerini con maschere da cani danzano in maniera allusiva davanti ad un edificio ritenuto essere una moschea. Il musicista si difende: “È l’ufficio del primo ministro”. Il Capodanno cinese di quest’anno si è rivelato argomento sensibile. Il cane è considerato animale impuro dai musulmani, che rappresentano il 60% dei malaysiani.


Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) – “Ha insultato l’Islam, mettendo in pericolo l’armonia razziale del Paese”. La polizia malaysiana ha arrestato il popolare rapper di etnia cinese Wee Meng Chee, conosciuto come Namewee, in seguito allo scandalo suscitato dal suo ultimo controverso video musicale, rilasciato in occasione dell’inizio del Nuovo anno lunare.

Lo scorso 18 febbraio, l’ispettore generale Tan Sri Mohamad Fuzi Harun aveva dichiarato di aver aperto un fascicolo investigativo sul musicista, concluso con l’arresto di ieri. Le forze di sicurezza avevano ricevuto quattro reclami pubblici sul filmato, dal titolo “Like a dog” con riferimento all’Anno del cane.

Nel video, Wee siede su una sedia in una piazza della capitale amministrativa Putrajaya, mentre alcuni ballerini con in volto maschere da cani gli ballano intorno, eseguendo alcuni passi di danza ritenuti “osceni” poiché allusivi (foto). Un edificio a cupola verde sullo sfondo della scena ha portato diversi cittadini ad ipotizzare che il filmato fosse stato girato di fronte a una moschea, scatenando critiche da cui il rapper si è difeso affermando che in realtà si tratta dell'ufficio del primo ministro.

Il cane è considerato animale impuro dai musulmani, che rappresentano il 60% dei 32 milioni di cittadini malaysiani. Diversi ministri hanno chiesto l'arresto di Wee, che ha difeso il video come forma di intrattenimento, dichiarando che non era sua intenzione mancare di rispetto ad alcuna razza o religione.

La società malaysiana in genere pratica una forma moderata di islam, ma negli ultimi anni le tensioni religiose si sono intensificate a causa di un sempre più diffuso atteggiamento conservatore da parte dei musulmani. Razza e religione sono divenute questioni delicate in Malaysia, dove la maggioranza etnica malese ha generalmente vissuto in armonia con le minoranze cinese (circa il 24% della popolazione) e indiana (8%), da quando le rivolte razziali del 1969 causarono la morte di almeno 200 persone.

Il Capodanno cinese è una festa molto sentita in tutto il Paese, ma l'Anno del Cane si è rivelato argomento sensibile. Alcuni negozi hanno persino evitato di mostrare immagini canine nelle loro decorazioni, per paura di causare il risentimento dei musulmani.