Raduno nazionale dei giovani del Bangladesh per ‘riscoprire la fede e la vocazione’ (Foto)
di Sumon Corraya

Oltre 400 ragazzi sono arrivati da ogni parte del Paese. Il 33mo incontro si è svolto dal 21 al 25 febbraio a Gazipur. Un clima di festa e pellegrinaggio ha accompagnato i lavori. “Noi siamo il futuro del mondo”.


Gazipur (AsiaNews) – I giovani del Bangladesh si sono incontrati a Gazipur, alle porte di Dhaka, per “riscoprire la fede e la vocazione”. Dal 21 al 25 febbraio si è svolto il 33mo raduno nazionale dei giovani cattolici. Oltre 400 i ragazzi di tutte le età che vi hanno partecipato, invitati dalla Commissione episcopale per i giovani (Ec-Y) a discernere sulla propria vocazione e apprendere i valori cristiani.

L’incontro si è svolto in un clima di festa e pellegrinaggio. Oltre ai seminari e alle conferenze, si sono susseguiti numerosi momenti di svago e intrattenimento con canti e balli. I giovani si sono raccolti anche in preghiera e in adorazione. Il tema del programma, in linea con quello del prossimo Sinodo dei vescovi sui giovani, è stato: “I giovani, la fede, il discernimento vocazionale”.

Alvesh Penero, studente universitario proveniente dalla diocesi di Chittagong, racconta ad AsiaNews: “Il programma mi è servito per riflettere su quale professione scegliere in futuro. Io amo la fotografia e voglio portare avanti la mia passione. Per me ragionare sul discernimento vocazionale ha significato proprio rispondere alla chiamata su cosa voglio essere davvero. Allo stesso tempo, ho riflettuto sulla fede. Oggi la fede in Dio si sta affievolendo. Invece è la parte più vitale della nostra esistenza”.

Sanchita Biswas, dalla diocesi di Rajshahi, dice: “Il programma ci ha aiutato a capire che noi siamo il futuro della Chiesa. Per questo abbiamo delle responsabilità e dobbiamo camminare sulla retta via. Dobbiamo imparare a conoscere noi stessi e scoprire quali sono le nostre debolezze e i punti di forza. Dobbiamo avere fiducia nei rapporti umani, nel lavoro e nella vita in generale”. Tra le sfide che i giovani affrontano oggi, aggiunge, “ci sono i telefoni cellulari e gli apparecchi elettronici. Essi pongono delle barriere tra noi e i nostri genitori. Lo ha detto anche papa Francesco, nel suo incontro a Dhaka con i giovani. Egli ci ha invitato a passare più tempo con i nonni, piuttosto che stare sempre attaccati al cellulare”. Layal Rozario, dall’arcidiocesi di Dhaka, concorda: “Questo programma ci ha aiutato a costruire legami con i genitori. È servito anche a rendere più forte la nostra fede religiosa. Abbiamo appreso nozioni etiche e spirituali. Le metterò in pratica nella vita di tutti i giorni”. Shima Gomes parla anche di aborto e della dipendenza da sostanze stupefacenti. “Essendo cattolici – sottolinea – dobbiamo proteggere la vita da ogni male”.

Mons. Subrato Lawrence Howlader, presidente della Commissione, sostiene che “i giovani devono scegliere chi vogliono essere in futuro. Ho detto loro di farsi guidare dal proprio pensiero e non seguire delle guide [effimere]. Ho anche invitato i giovani ad accettare le sfide della vita. Dio li ha riempiti della sua grazia. Ora tocca a loro fare ciò che vogliono, e rimanere uniti alla Chiesa e alla famiglia”.