Chiedevano spiegazioni sulla retta scolastica, cattolici aggrediti da ‘Bandiere rosse’

Diverse persone ferite durante “l’improvviso e violento” attacco. I cattolici sono spesso vittime delle aggressioni dei militanti pro-governo. Utenti dei social media e gruppi per i diritti umani: “È abuso sponsorizzato dal Partito comunista”.


Hanoi (AsiaNews/Rfa) – I militanti di “Hội Cờ Đỏ” (Bandiere rosse) hanno aggredito i genitori dei bambini cattolici esclusi da una scuola del comune di Dien Doai (provincia di Nghệ An), dopo che le famiglie si sono rifiutate di pagare quelle che hanno definito “rette esorbitanti”. Lo scorso 23 febbraio, i teppisti del gruppo pro-governo hanno assalito i cattolici fuori dai cancelli dell’istituto (foto), mentre questi ultimi chiedevano un incontro con gli amministratori scolastici. Diverse persone sono rimaste ferite durante “l’improvviso e violento” attacco.

“Le autorità comunali hanno chiamato nella scuola la loro forza di sicurezza privata, armata di bastoni - dichiara Chu Trong Son, uno dei genitori aggrediti – Ho detto loro che ero solo venuto a chiedere dell’allontanamento dei bambini, ma all'improvviso hanno iniziato a picchiarmi davvero forte, colpendomi alla testa. Vi sono lividi su tutto il mio corpo”. Uno degli studenti banditi dalla scuola racconta che il suo insegnante gli aveva chiesto una volta in classe se non si vergognava di non pagare le rette scolastiche, mentre i suoi compagni di classe dovevano pagare. “Non sono stato espulso quel giorno, ma i miei amici si”, afferma. “Dopo, i miei genitori si sono recati a scuola e sono stati picchiati”.

P. Dang Van Minh, parroco della chiesa cui appartengono i bambini ed i loro genitori, riferisce che ultimamente i teppisti si mostrano in pubblico con maggiore frequenza. “Sono chiamati ‘Bandiere rosse’ perché quando entrano in azione indossano sempre una maglietta rossa con una stella d'oro, come la bandiera del governo di Hanoi”, dichiara il sacerdote, aggiungendo che in passato ha tentato di risolvere il problema della tassa scolastica tra i genitori e la scuola, ma è sempre stato ignorato. “Ora solleverò questo problema con le autorità superiori – prosegue p. Dang Van Minh – perché non può essere gestito dal governo locale. Sono certo che le autorità di livello superiore vorranno affrontare questo problema in modo più equo e trasparente”.

I militanti di Bandiere rosse si mobilitano di frequente per attaccare preti cattolici e parrocchiani della provincia, in quello che gli utenti dei social media e gruppi per i diritti umani descrivono come un abuso sponsorizzato dal Partito comunista. Sin dalla sua fondazione in maggio, con le sue aggressioni il gruppo cerca di impedire proteste e petizioni contro la Formosa, compagnia responsabile del più grave disastro ambientale della storia del Vietnam. L’organizzazione ha perfino denunciato i sacerdoti che hanno prestato assistenza legale alle vittime.

Il 30 ottobre 2017, p. Dominic Pham Xuan Ke e p. Joseph Nguyen Ngoc Ngu, due sacerdoti che si erano recati al Comitato del popolo di Diem My per denunciare alcune aggressioni, sono stati circondati da 300 teppisti. Lo scorso 4 settembre, circa 20 militanti di Bandiere rosse, vestiti in abiti civili e armati di pistole, bastoni e spray al peperoncino hanno fatto irruzione nella parrocchia di Thọ Hòa, nel distretto di Xuan Loc. Volevano affrontare il parroco p. Nguyễn Như Tân per un suo post su Facebook in cui egli auspicava una riforma politica nel Paese. Nello stesso mese, i teppisti si sono radunati presso il comune di Diễn Mỹ ed hanno malmenato i fedeli della parrocchia di Đông Kiều. In precedenza, gli squadristi avevano già aggredito in aprile la comunità cattolica di Văn Thai.