Giovane musulmano: Papa Francesco, benvenuto in Algeria
di Kamel Abderrahmani

Voci non confermate parlando di un possibile viaggio del pontefice nel Paese nordafricano in occasione della beatificazione dei sette monaci di Tibhirine e degli altri 12 martiri d’Algeria. Il ministro degli esteri algerino è possibilista. Silenzio del Vaticano. L’apprezzamento di un giovane algerino perché il pontefice semina amore, pace, tolleranza, al contrario dei predicatori islamici integralisti, che predicano l’odio.


Parigi (AsiaNews) – Da diversi giorni si rincorrono voci non confermate che papa Francesco potrebbe recarsi in Algeria per presenziare alla beatificazione dei sette monaci trappisti di Tibhirine e altri 12 martiri uccisi nel cosiddetto “periodo nero” del Paese, inabissatosi in una guerra fra il Gia (Gruppo islamico armato) e l’esercito. Essi sono: il fratel Henri Vergès e suor Paul-Hélène Saint-Raymond, uccisi l’8 maggio 1994 nella piccola biblioteca da essi animata nella qasba di Algeri; due religiose uccise nell’autunno 1994, mentre andavano a messa nel quartiere di Bab el-Oued (Algeri); a Natale del 1994, quattro padri Bianchi, uccisi a Tizi Ouzou; a settembre e novembre 1995, tre suore uccise ad Algeri; i sette monaci; e infine mons. Pierre Claverie, vescovo di Orano, ucciso il primo agosto 1996.

Secondo il vescovo di Orano, mons. Jean-Paul Vesco, questi martiri sono un piccolo segno della violenza che ha imperversato nel decennio nero e che ha colpito cristiani e musulmani: in quel periodo sono infatti morti almeno 200mila persone.

Il primo a citare una possibile visita del pontefice nel Paese nordafricano è stato il quotidiano francese “Liberation” (3 aprile), ripreso poi da diversi giornali algerini. Ieri “Le Monde” citava un’intervista di France 24 al ministro degli esteri Abdelkader Messahel: da una parte egli conferma che la beatificazione dei martiri avverrà ad Orano con il permesso del governo di Algeri; dall’altra non esclude la possibilità di invitare papa Francesco (“Si vedrà. Perché no?”). Il ministro ha anche affermato che la beatificazione avverrà “fra qualche mese, fra qualche settimana”.

In generale la Chiesa algerina vorrebbe una celebrazione discreta per evitare polemiche con il mondo islamico e con il governo. L’uccisione dei monaci è infatti attribuita a militanti terroristi islamici, anche se diverse inchieste fanno sospettare un coinvolgimento dei servizi segreti algerini.

La notizia di una possibile visita del pontefice in Algeria è accolta con entusiasmo da un giovane musulmano algerino, che in passato ha scritto al papa. Ecco le sue considerazioni.

 

 

Papa Francesco, lei è il benvenuto nel mio Paese. Secondo il giornale algerino Observalgerie, il Vaticano vuole fare le cose in grande per beatificare i sette monaci trappisti di Tibhirine, decapitati da terroristi nel 1996. Essi sono stati di recente considerati e riconosciuti martiri della fede cristiana dalla Chiesa cattolica.

Secondo le stesse fonti, probabilmente, il papa Francesco dovrebbe venire di persona per presiedere la cerimonia che avrà luogo nella cattedrale di Orano. Ad ogni modo, la visita del papa non è confermata. Da parte sua, il giornale francese “Libération”, afferma: “Ciò che si prospetta è un viaggio di andata e ritorno del papa in giornata, perché proceda lui stesso alla beatificazione”. Il quotidiano di sinistra cita fonti vaticane le quali dicono che la visita è “più che probabile”.

Ma se essa avrà luogo, dovrebbe prendere un aspetto più ufficiale, più diplomatico. Questo perché papa Francesco, oltre che essere il capo della Chiesa cattolica, è anche capo di Stato. Del resto, il Vaticano ha un’ambasciata ad Algeri, situata vicino alla chiesa di Notre Dame d’Afrique. Vorrei segnalare anche che lo scorso settembre “i vescovi d’Algeria si sono recati a Rome e si sono incontrati con papa Francesco. Mons. Jean-Paul Vesco conferma che in quella occasione è stata affrontata la questione di una possibile visita in Algeria. Con prudenza, papa Francesco non ha confermato, né smentito una sua possibile venuta”, dice sempre la nostra fonte.

Nel marzo 1996, alcuni monaci trappisti di Tibhirine, vicino a Medea, sono stati rapiti in modo selvaggio da un gruppo islamista; le loro teste sono state trovare alcuni mesi più tardi. Ma in questo martirio, altre persone di religione cattolica hanno ugualmente perso la vita. È il caso del vescovo di Orano, Pierre Claverie, ucciso nello stesso anno. In tutto, durante questo decennio nero, sono stati assassinati 19 religiosi cattolici in diverse regioni del Paese.

Da parte mia, come musulmano algerino, non posso che benedire, approvare ed essere interamente d’accordo su questa visita di Sua Santità il papa Francesco. È la visita da parte di un uomo che non cessa di seminare amore e pace ovunque egli metta piede. Un uomo pio, che lavora affinché la pace sia diffusa ovunque, un uomo che attraverso i suoi discorsi e omelie non cessa di spronare all’amicizia fra tutti i popoli e alla tolleranza. In ogni modo, egli è il benvenuto nel mio Paese, al contrario dei predicatori islamisti sauditi, egiziani, qatarioti, che vengono solo per propagare l’odio e la divisione fra i diversi gruppi musulmani.