Il card. Raï in Qatar incontra l’emiro e pone la prima pietra della chiesa di San Charbel

Il porporato ha concluso la visita di quattro giorni a Doha. Egli ha dato il via ufficiale ai lavori di costruzione della prima chiesa maronita nel Paese. Al-Thani sottolinea l’importanza della “coesistenza” fra fedi diverse. Un volume per la biblioteca nazionale  del Qatar sulle radici del cristianesimo. L’appello ai concittadini espatriati: Non abbiate paura di rischiare, lanciatevi. 

 


Doha (AsiaNews/Agenzie) - Il patriarca maronita card. Bechara Raï ha concluso ieri una visita pastorale di quattro giorni a Doha, dove ha posto la prima pietra per la costruzione della futura chiesa di San Charbel. Si tratta del primo luogo di culto nell’emirato per la comunità maronita; esso sorge su un terreno offerto dalle autorità del Qatar. 

Prima di rientrare a Beirut, il capo della Chiesa maronita è stato ricevuto dall’emiro del Qatar Tamim ben Hamad al-Thani e dal ministro degli Esteri (e vice-Primo Ministro) Mohammad ben Abdel Rahman al-Thani. In precedenza il porporato aveva incontrato il premier e ministro degli Interni Abdallah ben Khalifa al-Thani. 

Il cardinale e i leader dell’emirato - da quasi un anno al centro di uno scontro durissimo con altri Paesi del Golfo, fra cui Arabia Saudita ed Emirati arabi uniti - hanno approfondito i rapporti fra le due realtà, con una particolare attenzione dedicata ai quasi 30mila libanesi residenti a Doha. Nella capitale il porporato ha potuto visitare anche il museo islamico e ha partecipato a una cena di gala offerta dall’ambasciatore libanese in suo onore. Nel contesto dell’evento, egli ha lanciato un appello alla partecipazione alle elezioni generali del 6 maggio. 

“I leader del Qatar vogliono venire in vista in Libano - ha affermato il capo della Chiesa maronita a conclusione della visita - e l’emiro ha promesso di regolare la questione inerente ai permessi di soggiorno” per i libanesi che vogliono trasferirsi nell’emirato. Il cardinale ha rinnovato i ringraziamenti ai vertici del Paese, per aver offerto un terreno per la costruzione della chiesa. 

Da parte sua, l’emiro del Qatar al-Thani ha definito “ben riuscita” la visita del cardinale nel Paese. Egli ha inoltre sottolineato “l’importanza della coesistenza fra le diverse religioni nel mondo arabo”, definendola come una “peculiarità unica” nel suo genere. 

Il card. Raï, accompagnato in questo viaggio dai vescovi Boulos Sayyah e Samir Mazloum, ha esaltato il viaggio come momento essenziale di “riavvicinamento” fra Libano e Qatar. Parlando della posa della prima pietra, il porporato ha aggiunto che “i santi avvicinano le persone. L’emiro sa bene che san Charbel rafforzerà i legami di amicizia fra Libano e Qatar”. Egli ha offerto in regalo alla biblioteca nazionale del Qatar un prezioso volume intitolato “Le radici del cristianesimo”, che si va ad aggiungere al milione di volumi che arricchiscono il centro culturale. 

Prima di lasciare il Paese, il card. Raï si è rivolto ai propri concittadini che vivono e lavorano nel Qatar invitandoli a lanciarsi in nuovi progetti, senza farsi impaurire dai possibili rischi. “Non abbiate paura dei progetti che volete cominciare. Lanciatevi - ha concluso il prelato - anche con piccole somme, anche con un solo denaro”.