Il Papa: 27 anni fa cominciava il pontificato di Giovanni Paolo II

Papa Wojtyla è stato un contemplativo e un missionario e "fu riconosciuto quale autorità morale anche da tanti non cristiani e non credenti". Dopo l'Angelus ricorda che domani è la Giornata di lotta contro la miseria ed esorta le autorità civili a prendersi sempre maggior cura di chi è nel bisogno.


Città del Vaticano (AsiaNews) – La figura di Giovanni Paolo II, papa "contemplativo e missionario", del quale anche i non cristiani ed i non credenti riconobbero l'autorità morale è stata ricordata da Benedetto XVI all'Angelus, nel ventisettesimo anniversario dell'elezione. Benedetto XVI ha anche voluto rinnovare "l'impegno a raccoglierne l'insegnamento", come ha detto rivolgendosi ai polacchi presenti in piazza San Pietro. A tutti i cinquantamila fedeli presenti Benedetto XVI ha anche ricordato l'amore di Giovanni Paolo II per la preghiera del Rosario che "contribuisce in modo privilegiato a dilatare la comunione con Cristo, ed educa a vivere tenendo fisso su di Lui lo sguardo del cuore, per irradiare su tutti e su tutto il suo amore misericordioso".

"Ventisette anni or sono, proprio come oggi – ha detto Benedetto XVI -  il Signore chiamò il cardinale Karol Wojtyla, arcivescovo di Cracovia, a succedere a Giovanni Paolo I, morto a poco più di un mese dalla sua elezione. Con Giovanni Paolo II iniziò uno dei pontificati più lunghi della storia della Chiesa,

durante il quale un Papa 'venuto da un Paese lontano' fu riconosciuto quale autorità morale anche da tanti non cristiani e non credenti, come hanno dimostrato le commoventi manifestazioni di affetto in occasione della sua malattia e di vivo cordoglio dopo la sua morte. Presso la sua tomba nelle Grotte vaticane prosegue ancora ininterrotto il pellegrinaggio di tantissimi fedeli ed anche questo costituisce un segno eloquente di quanto l'amato Giovanni Paolo II sia entrato nel cuore della gente, soprattutto per la sua testimonianza di amore e dedizione nella sofferenza. In lui abbiamo potuto ammirare la forza della fede e della preghiera, e un totale affidamento a Maria Santissima, che l'ha sempre accompagnato e protetto, specialmente nei momenti più difficili e drammatici della sua vita".

"Potremmo definire Giovanni Paolo II – ha proseguito -  un Papa totalmente consacrato a Gesù per mezzo di Maria, come ben era evidenziato nel suo stemma: 'Totus tuus'. Venne eletto nel cuore del mese del Rosario, mi ricordo bene quella domanica – ha aggiunto a braccio - e la corona che spesso teneva tra le mani è diventata uno dei simboli del suo pontificato, sul quale la Vergine Immacolata ha vegliato con materna premura. Attraverso la radio e la televisione, i fedeli del mondo intero hanno potuto tante volte unirsi a lui in questa preghiera mariana e, grazie al suo esempio ed ai suoi insegnamenti, riscoprirne il senso autentico, contemplativo e cristologico (cfr Lett. ap. Rosarium Virginis Mariae, 9-17). In realtà, il Rosario non si contrappone alla meditazione della Parola di Dio e alla preghiera liturgica; rappresenta anzi un naturale e ideale complemento, in particolare come preparazione e come ringraziamento alla celebrazione eucaristica. Il Cristo incontrato nel Vangelo e nel Sacramento, lo contempliamo con Maria nei vari momenti della sua vita grazie ai misteri gioiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi. Alla scuola della Madre, impariamo così a conformarci al suo divin Figlio e ad annunciarlo con la nostra stessa vita. Se l'Eucaristia è per il cristiano il centro della giornata, il Rosario contribuisce in modo privilegiato a dilatare la comunione con Cristo, ed educa a vivere tenendo fisso su di Lui lo sguardo del cuore, per irradiare su tutti e su tutto il suo amore misericordioso".

"Contemplativo e missionario: così è stato l'amato Papa Giovanni Paolo II. Lo è stato grazie all'intima unione con Dio, quotidianamente alimentata dall'Eucaristia e da prolungati tempi di orazione. Nell'ora dell'Angelus, a lui tanto cara, è dolce e doveroso ricordarlo in questo anniversario, rinnovando a Dio il rendimento di grazie per aver donato alla Chiesa e al mondo un così degno successore dell'apostolo Pietro. La Vergine Maria ci aiuti a far tesoro della sua preziosa eredità".

Dopo la preghiera mariana, rivolgendo un saluto ai fedeli francesi, Benedetto XVI ha ricordato che domani sarà la Giornata di lotta contro la miseria. "La miseria – ha aggiunto – è un flagelo contro il quale l'umanità deve lottare senza tregu. Siamo chiamati ad una solidarietà sempre più grande, perché nessuno sia escluso dalla società. La mia preghiera ragiunge i poveri che lottano con coraggio per vivere con dignità". Benedetto XVI ha raccomandato alle autorità civili ad "ascoltare il grido dei poveri ed ad intensificare la loro azione nella lotta contro la povertà" ed ha ringraziato "coloro che si mettono a servizio delle persone nel bisogno".

 "Oggi – ha detto infine ai polacchi, presenti con striscioni e bandiere - ricordiamo l'elezione alla Sede di San Pietro di Giovanni Paolo II, il primo Papa polacco. Nel rendere grazie al Buon Dio per il suo generoso servizio alla Chiesa e all'intera famiglia umana, rinnoviamo l'impegno a raccoglierne l'insegnamento.