Un elenco di 280 scomparsi della guerra civile: 29 sono bambini tamil
di Melani Manel Perera

Testimoni oculari indicano due alti funzionari dell’esercito come responsabili delle sparizioni. Il sito internet creato per diffondere la lista degli scomparsi viene osteggiato dai militari.


Colombo (AsiaNews) – Un elenco di 280 persone scomparse nel 2009, durante le ultime settimane della guerra civile combattuta tra esercito regolare e ribelli delle Tigri Tamil. Tra gli spariti ci sarebbero anche 29 bambini tamil. Lo ha stilato l’Ong sudafricana International Truth and Justice Project (Itjp). Yasmin Sooka, direttrice esecutiva di Itjp, denuncia che si tratta “del più numeroso gruppo singolo di sparizioni forzate nella storia dello Sri Lanka. Centinaia di persone sono svanite nello stesso momento e luogo, di fronte a decine di testimoni oculari”.

L’attivista ritiene che questo debba essere “il primo caso su cui l’Ufficio persone scomparse (Omp), che ha avviato i lavori questa settimana con le prime consultazioni nel distretto di Mannar, abbia l’obbligo di indagare. [I funzionari] possono iniziare convocando il gen. maggiore Shavendra Silva e il gen. Jagath Jayasuriya, che i testimoni riferiscono come presenti al momento della resa, e sentendo le forze di sicurezza che hanno preso in custodia le persone”.

L’Ong riporta che dei bambini si sono perse le tracce verso il 18 maggio, giorno in cui l’ex presidente Mahinda Rajapaksa ha annunciato la vittoria e la fine delle ostilità. Secondo le inchieste dell’Onu, a prendere in carico gli arresi sarebbe stata la Divisione 58 dell’esercito, comandata all’epoca da Silva, un presunto criminale di guerra che è stato promosso dall’attuale governo come Assistente generale dell’Esercito dello Sri Lanka.

Il gruppo di attivisti ritiene che il gen. Silva fosse presente il 18 maggio 2009 sul ponte di Wadduvakkal, ad accogliere la resa dei ribelli tamil accompagnati da p. Francis Joseph, un sacerdote cattolico anch’egli scomparso nelle mani delle forze di sicurezza. L’associazione lamenta anche che il sito internet creato per diffondere la lista degli scomparsi viene osteggiato dai militari (per accedervi, cliccare qui). Il portale è consultabile in lingua inglese e tamil e presenta alcuni nomi cancellati per informazioni mancanti. “Invitiamo tutti coloro che sono in possesso di informazioni o foto – conclude la signora Sooka – a contattarci via email. Non è ancora una lista completa o esaustiva, ma è un inizio e rivela la portata del crimine, che è molto più grande di quanto si credeva in precedenza”.

Photo credit: Melani Manel Perera