L’Onu accoglie lo Sri Lanka nella Commissione diritti umani
di Melani Manel Perera

La Global Alliance for National Human Rights Institutions (Ganhri), un network che coordina i rapporti tra le singole associazioni e le Nazioni Unite, ha conferito il pieno status all’organizzazione. Il requisito necessario (e mancante nella valutazione del 2000) era quello dell’indipendenza.


Colombo (AsiaNews) – Dopo diversi anni di attesa, la Commissione per i diritti umani dello Sri Lanka (Hrcsl) ha ricevuto lo status “A” con cui potrà prendere parte e intervenire alle sedute del Consiglio dell’Onu per i diritti umani. La presidente dell’organizzazione, dott.ssa Deepika Udagama, gioisce per l’importante riconoscimento e afferma: “Esso è una conquista non solo per la Commissione, ma per tutto il Paese”.

L’attribuzione della lettera “A” rappresenta un considerevole risultato per le organizzazioni che si occupano di protezione dei diritti umani. La certificazione viene assegnata dalla Global Alliance for National Human Rights Institutions (Ganhri), un network globale di istituzioni nazionali per i diritti umani che coordina i rapporti tra le singole associazioni e gli organismi delle Nazioni Unite che operano nello stesso settore.

L’Alleanza applica i principi di Parigi del 1993, secondo cui una Ong deve soddisfare i seguenti standard internazionali: pieno mandato, operare in base a norme e criteri universali in materia di diritti umani, autonomia dal governo, indipendenza garantita dallo statuto o dalla Costituzione, pluralismo, risorse adeguate e potere autonomo d’indagine.

Nella seduta che si è svolta a Ginevra dal 14 al 18 maggio, la Ganhri ha certificato il requisito “d’indipendenza” che mancava alla Commissione dalla precedente valutazione del 2000. “Abbiamo lavorato senza sosta – riporta la dott.ssa Udagama – per conquistare la fiducia del pubblico in quanto organismo indipendente. Abbiamo operato su temi sensibili, come i diritti dei gruppi discriminati nella società, i prigionieri e le donne. Abbiamo lanciato forti appelli al governo affinchè creasse l’Ufficio per le persone scomparse [durante la guerra civile durata quasi 30 anni, ndr]”.

Contattati da AsiaNews, alcuni commentatori esprimono soddisfazione per il riconoscimento. Allo stesso tempo, sostengono, “la Commissione deve lavorare sodo sui casi individuali, molto più di ora”. Nihal Chandrasiri, direttore della Divisione ricerca e monitoraggio e di quella sulle indagini della Hrcsl, evidenzia: “Su 120 associazioni revisionate nel gennaio 2018, solo 77 hanno raggiunto lo status ‘A’. Oltre allo Sri Lanka, gli unici due Paesi dell’Asia del sud sono stati India e Nepal, per un totale di sole 15 organizzazioni in tutta la regione Asia-Pacifico”.