Nuova ondata di arresti ed espulsioni in Cina ai danni dei missionari coreani

Due missionari coreani sono stati arrestati nella città di Wenzhou e la loro chiesa è stata perquisita. Continua la persecuzione contro i pastori non ufficiali. Si raccolgono i primi frutti delle nuove norme contro la libertà religiosa volute da Xi Jinping.


Whenzou (AsiaNews/Agenzie) – Le autorità cinesi hanno arrestato due missionari sudcoreani nella città di Wenzhou a fine maggio. La polizia ha perquisito la loro chiesa, che è rimasta chiusa per una settimana. La comunità non era iscritta al Movimento delle Tre autonomie. Solo nell’ultimo mese trenta pastori coreani sono stati arrestati e portati in tribunale nella regione di Ningxia e nelle provincie dello Shanxi, Hebei e Henan. Da aprile il Dipartimento degli affari religiosi ha intensificato i controlli sulle infiltrazioni religiose straniere. La persecuzione sta riguardando in modo particolare i missionari dalla Corea del Sud.

Sui siti del governo cinese sono stati pubblicati dei documenti che riportano come reprimere le attività dei cristiani coreani in Cina e i rapporti sui progressi. Secondo il sito Christian Today i missionari coreani in Cina erano circa 4mila. Tra il 2013 e il 2017 un migliaio sono stati arrestati o rimpatriati. Per ottobre si teme che le espulsioni potrebbero aumentare, una volta che il nuovo regolamento entrato in vigore l’1 febbraio 2018 andrà a pieno regime e le indagini saranno terminate. I missionari sudcoreani sono presenti legalmente sul territorio cinese con visti studenteschi o turistici. Di recente gran parte di questi visti non sono stati rinnovati o accettati.

L’amministratore della Ong “Voice of the Martyrs Korea” James Foley ha dichiarato: “Le chiese coreane hanno una lunga storia di lavoro missionario in Cina. Ma quello che abbiamo visto negli ultimi diciotto mesi è stato un costante giro di vite da parte dei funzionari cinesi sulle attività missionarie della Corea del Sud in Cina. È una storia che non è stata raccontata in Cina o in Corea”.