Gerusalemme, ordinati cinque diaconi salesiani nella Basilica del Getsemani
di Matthew Coutinho*

La cerimonia è stata presieduta da mons. Pierbattista Pizzaballa. Gerusalemme “punto focale da cui i discepoli partono per andare fino ai confini della terra a portare Gesù”. I diaconi provengono da Asia, America e Europa; hanno studiato teologia al campus dei salesiani.


Gerusalemme (AsiaNews) – Dalle nazioni di tutto il mondo al servizio del popolo di Dio, e in particolare tra i giovani. Con questa missione ieri a Gerusalemme sono stati ordinati cinque diaconi salesiani nella Chiesa di tutte le Nazioni, conosciuta anche come la Basilica del Getsemani. Così Gerusalemme, ancora una volta, si conferma il funto focale da cui i discepoli partono per andare fino ai confini della terra a portare Gesù, la Buona Novella.

La cerimonia è stata presieduta da mons. Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato di Gerusalemme dei latini. A tutti loro, l’arcivescovo ha ricordato che la parola diakonia (servizio) “sarà essenziale nelle vostre vite future, sia se verrete ordinati sacerdoti, sia se sarete chiamati al servizio episcopale”.

I consacrati provengono da tre continenti – Asia, America e Europa – e sono destinati a missioni locali ed estere. Javier Orengo è originario di Porto Rico e si stabilirà nella provincia salesiana delle Antille; Jude Fernando e Jerome Warnakulasuriya provengono dallo Sri Lanka; Odise Lazri è nato in Albania e svolgerà il suo servizio in Sud Africa; Pushparaj Anthuvan ritornerà nella sua città di Chennai (India).

Ognuno di loro ha seguito un percorso missionario individuale, fino a giungere a Gerusalemme. Qui per alcuni anni i diaconi hanno studiato teologia al Campus della Pontificia università salesiana. All’eucaristia d’ordinazione erano presenti numerosi sacerdoti diocesani e religiosi da ogni parte del mondo, oltre ad alcune persone che negli anni di formazione hanno guidato i consacrati come mentori spirituali e formatori. Famiglie e amici provenienti da diversi Paesi testimoniano la presenza vibrante delle rispettive nazioni in Terra Santa, attraverso la comunità cattolica emigrata che gli ordinandi hanno iniziato a servire nel loro ministero settimanale.

Nell’omelia mons. Pizzaballa ha detto: “I neo-ordinati sono chiamati a fare come Geremia: servire e continuare a ricercare la volontà di Dio, rispondendo con l’abbandono generoso e la totale donazione di sé”. L’amministratore ha poi fatto notare il profondo significato di “celebrare il rito d’ordinazione nel luogo in cui Gesù ha accettato il volere del Padre in uno dei momenti più dolorosi della sua vita sulla terra”.

A ravvivare ancora di più la celebrazione è stato il luogo stesso della cerimonia: i decori della basilica esaltavano ancora di più la sua semplice bellezza; la liturgia è stata arricchita con il rito d’ordinazione diaconale; il canto melodioso del coro, composto dall’Angel’s Choir di Gerusalemme e dai fratelli della comunità salesiana di Ratisbonne, ha fornito alla celebrazione la perfetta atmosfera.

*salesiano del convento di Ratisbonne, Gerusalemme