Kachin, l’esercito minaccia i leader cristiani: 'Stop alle comunicazioni coi ribelli'
di Ga Hkyeng Agung

P. Peter Hka Aung Tu: “Non stiamo incoraggiando i rivoltosi ad uccidere le persone. Preghiamo affinché si siedano ai colloqui di pace”. Tutte le organizzazioni che forniscono aiuti agli oltre 60mila sfollati nelle aree ribelli dovranno ora chiedere il permesso al governo.


Myitkyina (AsiaNews) – Il comandante in capo delle truppe birmane del Nord ha intimato ai leader religiosi cristiani di interrompere le comunicazioni con i ribelli del Kachin Independence Army (Kia - foto). E se non rispettano le disposizioni, rischiano le conseguenze penali previste dalla violazione dell’art. 17 (1). Il gruppo armato è l’esercito etnico della minoranza Kachin, che ha una larga componente cristiana costituita da cattolici per il 40% e da battisti per il 60%.

Il presidente del Consiglio delle Chiese cristiane di Myitkyina, p. Peter Hka Aung Tu, dichiara all’Ufficio cattolico per la comunicazione sociale: “L’impegno delle comunità cristiane che tengono rapporti con il Kia è solo legato ad attività di preghiera. Noi cristiani abbiamo il dovere di pregare per loro. Non stiamo incoraggiando il Kia ad uccidere le persone. Preghiamo affinché si siedano ai colloqui di pace”.

Secondo p. Aung Tu, i ribelli “rappresentano l’identità etnica Kachin” e da decenni sono impegnati in una lotta per la libertà e la giustizia. “Vi sono kachin che hanno preso le armi, ma tanti altri che si astengono dai combattimenti. La popolazione è legata da forti legami tribali e la legge citata dai vertici militari non è adeguata. Ogni kachin ha infatti qualche parente tra le fila del Kia”, afferma il sacerdote.

I rappresentanti del governo centrale hanno annunciato ieri che tutte le organizzazioni che forniscono assistenza umanitaria agli sfollati interni del conflitto (IDPs) nelle aree controllate dal Kia dovranno ora richiedere un permesso alle autorità. Il provvedimento è visto da molti operatori del settore come una restrizione agli aiuti. Lo scorso 9 giugno, la guerra civile nello Stato settentrionale è entrata nel suo settimo anno. Degli oltre 100mila IDPs in Kachin e nella regione settentrionale dello Shan, oltre 60mila si trovano nelle aree controllate dall’esercito ribelle.