Dopo le piogge, i giapponesi affrontano il caldo estivo senza acqua corrente

Più di 207mila famiglie colpite. Il termometro supera i 30 gradi. Preoccupazione per la salute e l’igiene della popolazione. Più di 7mila persone rimangono in centri d’accoglienza. Rischio di nuove valanghe. Dubbi sull’impatto del riscaldamento globale.


Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Senza acqua e con il termometro che segna più di 30 gradi, con l’aria appesantita dall’odore del fango e della sporcizia accumulata. È la condizione in cui versano più di 207mila famiglie giapponesi, colpite dalle alluvioni che la scorsa settimana hanno ucciso più di 200 persone.

L’innalzamento delle temperature preoccupa per la salute e l’igiene dei cittadini. Al momento sono 204 le morti accertate e decine le persone ancora disperse. La fornitura di gas ed elettricità è stata ristabilita ormai in quasi tutte le abitazioni colpite, mentre circa 207.500 famiglie sono ancora prive di acqua corrente. Circa 7mila persone rimangono nei centri di accoglienza, molti dei quali organizzati in palestre delle scuole, dove non vi è aria condizionata e vi sono pochi bagni accessibili. Vi sono difficoltà anche a portare gli aiuti, a causa dell’insufficienza di personale e veicoli. Si riportano diversi danni anche al sistema ferroviario della regione, ancora fermo: è il guasto più esteso alle infrastrutture giapponesi sin dal grande terremoto del 2011.

Le autorità raccomandano alla popolazione di rimanere in allerta, e avvisano che permane il rischio di nuove valanghe. Le piogge torrenziali che hanno colpito il Giappone sono le più gravi dal 1982, e rientrano in un crescendo di maltempo nell’arcipelago. I recenti disastri, compresa l’alluvione che lo scorso anno uccise decine di persone, solleva numerose domande sull’impatto del riscaldamento globale nella regione.