Hanoi, in carcere 10 manifestanti. Protestavano contro la ‘svendita del Paese’

L’Assemblea nazionale si era impegnata il mese scorso a deliberare sulla creazione di tre importanti poli economici a Vân Đồn, Bắc Vân Phong e sull’isola di Phú Quốc. Gli oppositori hanno dato vita a numerose manifestazioni. Mai nella storia del regime comunista vietnamita se ne erano registrate così tante, soprattutto al Sud.


Hanoi (AsiaNews/Agenzie) – Le autorità vietnamite hanno condannato al carcere dieci persone per aver partecipato alle proteste scoppiate il mese scorso in tutto il Paese contro un disegno di legge sulle “unità amministrativo-economiche speciali”.

L’Assemblea nazionale si era impegnata a deliberare sulla creazione di tre importanti poli economici a Vân Đồn (provincia di Quảng Ninh), Bắc Vân Phong (Khánh Hòa) e sull’isola di Phú Quốc (Kiên Giang). Con sostanziosi incentivi e senza particolari restrizioni, i territori verrebbero ceduti agli investitori per 99 anni. Molti vietnamiti temono che i territori sarebbero consegnati alla Cina.

A partire dallo scorso 9 giugno, gli oppositori hanno dato vita a numerose manifestazioni. Le proteste sono proseguite il giorno seguente con maggiore intensità. Mai nella storia del regime comunista vietnamita se ne erano registrate così tante, soprattutto al Sud, dove la repressione del governo è stata maggiore.

Nella provincia di Binh Thuan, le proteste sono rapidamente sfuggite al controllo delle autorità. In alcune zone, i manifestanti hanno attaccato la polizia antisommossa, bruciato le auto di pattuglia e preso d'assalto alcuni edifici governativi.

Il tribunale di Binh Thuan ha inflitto pene tra i due ed i tre anni e mezzo di carcere a dieci persone, che durante il processo durato un giorno sono state accusate di aver preso parte alle violenze. Gli imputati sono stati riconosciuti colpevoli di “massicci attacchi contro gli schieramenti della polizia; aver ferito alcuni ufficiali, danneggiando due veicoli governativi e causando blocchi al traffico per 15 ore sull'autostrada nazionale”.

Molti altri manifestanti sono già stati condannati per aver partecipato alle proteste. Tra essi vi è lo studente americano William Nguyen, condannato per “aver provocato disordini pubblici” la scorsa settimana e deportato dal Paese dopo oltre un mese di prigione. Il suo caso ha suscitato le ire di diversi parlamentari statunitensi che hanno chiesto il suo rilascio ed è stato sollevato dal segretario di Stato Mike Pompeo in visita ad Hanoi questo mese.