Pastore protestante arrestato: gli Usa minacciano sanzioni ad Ankara

Gli Stati Uniti chiedono la liberazione di un pastore protestante americano detenuto. L’uomo è accusato di spionaggio e di terrorismo per presunti legami con il Pkk e Fethullah Gülen. Donald Trump minaccia sanzioni. Erdogan vuole in cambio l’estradizione di Gülen.


Ankara (AsiaNews/Agenzie) - Il presidente Usa Donald Trump minaccia la Turchia di “gravi sanzioni” se non verrà  rilasciato in tempi brevi il pastore protestante americano fermato con l’accusa di spionaggio.

Su Twitter Trump definisce il religioso un “formidabile cristiano e padre di famiglia, che ha sofferto molto. Quest’uomo innocente deve essere liberato immediatamente”. Già una settimana fa aveva definito una “vergogna” la detenzione di Andrew Brunson durante il processo. L’uomo è in prigione da ottobre 2016.

Il pastore rischia 35 anni di prigione. Pendono su di lui l’accusa di terrorismo e di spionaggio per presunti legami con il Pkk e il predicatore turco Fethullah Gülen, rifugiato negli Stati Uniti e accusato da Ankara di aver orchestrato il fallito colpo di Stato nel 2016.

Anche il vice presidente americano Mike Pence annuncia gravi conseguenze: “Se la Turchia non prende delle misure immediate per liberare quest’uomo innocente e rimandarlo in America, gli Stati Uniti imporranno delle sanzioni significative contro la Turchia fino alla sua liberazione”.

La Turchia ha messo come condizione per il rilascio di Brunson l’estradizione di Gülen. Il capo della diplomazia turca Mevlüt Cavusoglu dichiara che l’amministrazione americana “deve capire che non può ottenere dei risultati minacciando la Turchia. Nessuno può dare ordini alla Turchia. Noi non tolleriamo le minacce di nessuno”.