Non solo vaccini: sostanze cancerogene nei medicinali per l’ipertensione

Taiwan blocca le importazioni del principio attivo valsartan prodotto in Cina. Scoperte quantità di contaminazioni cancerogene 200 volte superiori al consentito. Anche in Europa e Stati Uniti sono in corso indagini di laboratorio. Lo scandalo della Changsheng Biotech: l’azienda mescolava vaccini anti-rabbia con prodotti scaduti.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il principio attivo valsartan prodotto dalla Zhejiang Tianyu Pharmaceutical contiene quantità di sostanze cancerogene 200 volte superiori al consentito. Il principio attivo usato nei farmaci per l’ipertensione prodotto in Cina è contaminato con una sostanza cancerogena, la N-nitrosodimetilammina.

A lanciare l’allarme è la Food and Drug Administration di Taiwan che ha compiuto analisi sui lotti importati dalla Cina dopo che era stata divulgata la notizia che il farmaco poteva essere dannoso.

La Zhejiang Tianyu Pharmaceutical ha comunicato il mese scorso all’Unione Europea che nel principio attivo potevano esserci impurità, dovuti a un cambio di processo di lavorazione introdotto nel 2012. L’azienda esporta i farmaci in Europa, Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud e in alcuni Paesi africani. Le autorità di controllo di Taipei hanno annunciato il 3 agosto il ritiro dai mercati dei farmaci che contengono valsartan.

La decisione di Taiwan di sospendere il farmaco è in linea con i controlli che sono tuttora in corso anche nei Paesi occidentali. Anche analisi condotte dai laboratori europei mostrano che il valsartan prodotto in Cina contiene 200 volte la quantità massima accettabile (che è di 0,3 parti per milione) di sostanze cancerogene. Secondo l’Agenzia Europea dei Medicinali (Ema) queste percentuali provocano il cancro ad una persona in più ogni 5mila pazienti che assumono il medicinale con il dosaggio massimo di 320 milligrammi al giorno per sette anni. Il medicinale utilizzato per regolare la pressione è molto comune e viene preso con regolarità da diverse persone. Si stima che in Europa circa il 54% degli uomini e il 53,7 % dopo i 50 anni soffra di ipertensione.

Intanto, le autorità di controllo di Pechino continuano a indagare sulla Changsheng Biotech, l’azienda farmaceutica al centro dei recenti scandali dei vaccini. La commissione sanitaria speciale voluta da Pechino ha reso noto ieri che i vaccini anti-rabbia della Changsheng Biotech sono stati mischiati con altri prodotti scaduti. Inoltre, la casa farmaceutica non registra le date di scadenza e i numeri dei lotti dall’aprile 2014. Tra questi sono compresi anche i lotti venduti all’estero. L’azienda ha fornito dati di produzione falsi per quattro anni.

Nel 2017 la Changsheng ha rifornito la sanità cinese con circa 113mila vaccini antirabbici scaduti e circa 250mila vaccini inefficaci per difterite, pertosse e tetano (Dpt). Questi sono stati somministrati a centinaia di migliaia di bambini, anche di tre mesi di vita. La notizia degli scandali ha destato preoccupazione e collera tra i genitori con bambini piccoli.

In questi mesi di inchieste si scoprono connivenze fra il ministero della sanità e le ditte produttrici. Il presidente Xi Jinping ha definito lo scandalo “spaventoso”. Le indagini stanno travolgendo anche i funzionari statali che dovrebbero fare operazioni di controllo. Le sentenze dei tribunali cinesi mostrano che i dipendenti governativi accettano tangenti da centinaia di migliaia di yuan per approvare un vaccino. Secondo alcuni economisti grave danno all’industria farmaceutica cinese è dato dalla  mancanza di concorrenza.