Lahore, Giornata nazionale delle minoranze: ‘Promesse e assicurazioni’ non bastano
di Shafique Khokhar

La convention a Lahore per chiedere maggiori diritti. I presenti hanno ribadito il loro impegno per un Pakistan “multi-religioso”. La richiesta di precise misure, fra cui il diritto a studiare la propria fede.


Lahore (AsiaNews) – Le minoranze e il rispetto dei loro diritti chiedono che si vada oltre le “promesse e le assicurazioni”. È il tema della convention per i diritti delle minoranze che si è tenuta ieri a Lahore, in occasione della Giornata delle minoranze che si celebra oggi. L’evento, intitolato “Diritti delle Minoranze: Superando le promesse e le assicurazioni”, è stato organizzato dal Centre for Social Justice in collaborazione con la Commissione nazionale di Giustizia e Pace e la Cecil & Iris Chaudhry Foundation (Cicf).

La Giornata nazionale delle minoranze cade nell’anniversario del discorso del fondatore Quaid-e-Azam [Ali Jinnah] all’inaugurazione dell’Assemblea costituente pakistana, l’11 agosto 1947: Quaid sognava un Pakistan “multi-religioso” dove tutti avessero gli stessi diritti e doveri.

Rev. Alexander John Malik, vescovo anglicano emerito di Lahore, intervenendo alla convention, ha commentato: “Io non ho alleanze politiche, solo il Pakistan. Siamo tutti Pakistan. Chi rifiuta i diritti alle minoranze non capisce la visione di Quaid per il Pakistan, e noi ci opporremmo, chiunque egli sia”.

“Poiché i musulmani sono in maggioranza in Pakistan è nostra responsabilità tutelare e proteggere le nostre minoranze”, ha sostenuto Ejaz Chaudhry, rappresentante di Tehreek-e-Insaf. “Tutti dovrebbero avere la possibilità di praticare la propria fede”.

Anche personalità musulmane hanno difeso i diritti delle minoranze. “La nostra società è stata intossicata dall’odio e dall’estremismo”, ha denunciato il col. Mubashir Javed, rappresentante della Lega islamica Nawaz. “Dobbiamo educare le persone e fermare e punire quelli che hanno distrutto il Pakistan”.

Waleed Iqbal di Pti ha dichiarato: “Allama Iqbal credeva che le minoranze in uno Stato debbano godere di tutti i diritti politici ed economici. Le minoranze in Pakistan vedono di continuo negati i loro diritti, noi metteremo in atto delle riforme strutturale per stabilire una Commissione nazionale per le minoranze, seguita da commissioni provinciali. Le persone potranno chiedere conto delle promesse che abbiamo fatto nel manifesto”.

Numerosi attivisti e funzionari sono intervenuti all’evento. I presenti hanno dichiarato la loro intenzione a collaborare con tutti i settori della società, per il futuro di un Pakistan aperto e multi-religioso. Durante la convention, è stato proposto un elenco di misure che le autorità dovrebbero attuare, fra cui: l’inserimento del discorso di Ali Jinnah nella Costituzione del Pakistan; l’istituzione di una Commissione nazionale per le minoranze; un accordo fra il governo e le minoranze bahai, parsi, ecc., per adattare la legge sul matrimonio allo standard dei diritti umani; la possibilità per i giovani di studiare la propria fede e non l’islam; l’istituzione di un comitato con il potere di mettere in atto le raccomandazioni della Commissione d’inchiesta stabilita dopo la strage di Gojra nel 2009.