Cina, Giappone e Corea del Sud unite da una ‘cultura comune’ per la pace nella regione

Da anni, i ministri della Cultura dei tre Paesi si incontrano per promuovere la cooperazione. Ogni anno, ciascun Paese sceglie una città come “Città della cultura est-asiatica”. Ministro sudcoreano: “Sciogliere l’ultimo blocco di ghiaccio lasciato dalla Guerra Fredda nella penisola coreana e aprire una nuova via per contribuire alla pace e alla coesistenza nell’Asia nord-orientale”.


Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Tre giorni per riscoprire la “cultura comune” dei Paesi dell’Estremo oriente e trovare nuove vie per ristabilire la pace nella regione. È lo spirito dell’incontro annuale fra i ministri della Cultura di Corea del Sud, Cina e Giappone, iniziato oggi a Harbin, in Cina.

I ministri della Cultura delle tre nazioni  asiatiche si riuniscono ogni anno. Sin dal quarto summit del 2012, ogni anno i tre Paesi scelgono ciascuno una città come “Città della cultura est-asiatica”. Quest’anno, la città sudcoreana Busan è stata scelta insieme alla cinese Harbin e alla giapponese Kanazawa.

Il sudcoreano Do Jong-whan, il cinese Luo Shugang e il giapponese Yoshimasa Hayashi discuteranno come espandere gli scambi culturali fra i tre Paesi, giungendo entro domani a una dichiarazione congiunta. Nella bozza della dichiarazione, i tre ministri hanno promesso di spingere per lo sviluppo di cultura comune e di continuare a rafforzare la cooperazione fra le organizzazioni culturali e artistiche dei tre Paesi. A questo scopo, i funzionari hanno deciso di stabilire un ufficio esecutivo in ciascun Paese.

All’incontro centrale di domani, Do enfatizzerà l’importanza di accrescere la cooperazione anche con la Corea del Nord, in modo da ristabilire la pace e espandere gli scambi culturali nella regione. Per il ministro sudcoreano, le tre principali nazioni dell’Asia orientale devono collaborare per “sciogliere l’ultimo blocco di ghiaccio lasciato dalla Guerra Fredda nella penisola coreana e aprire una nuova via per contribuire alla pace e alla coesistenza nell’Asia nord-orientale”.