Allarme di una Ong: quasi un milione di bambini soffre la fame
di Melani Manel Perera

I dati sono contenuti in un rapporto dall’Asian Human Rights Commission, pubblicato in occasione della Giornata mondiale dei bambini. Per attirare l’attenzione sul tema della malnutrizione, si stanno svolgendo spettacoli, gare e giochi tra bambini.


Colombo (AsiaNews) – In Sri Lanka quasi un milione di bambini sono deperiti e soffrono la fame, mentre il numero dei minori che presentano gli effetti della malnutrizione è aumentato negli ultimi cinque anni. Lo rivela uno studio sulla povertà infantile condotto dall’Asian Human Rights Commission (Ahrc), in occasione della Giornata mondiale dei bambini che sull’isola si celebra il primo ottobre.

Per attirare l’attenzione sul tema della malnutrizione, è stata organizzata una marcia all’Independent Square di Colombo, con l’obiettivo di eliminare il fenomeno delle punizioni corporali nelle scuole entro il 2020.

La ricerca dell’Ahrc sostiene che lo Sri Lanka “si posiziona ripetutamente ai primi posti nella classifica dei Paesi dell’Asia del sud in cui si soffre di più la fame”. L’associazione calcola che tra il 2010 e il 2016 il numero dei minori deperiti, al di sotto dei cinque anni, è stato di 843.913, cioè il 21,4% del totale; al tempo stesso la percentuale di quelli affetti da rachitismo è stata del 14,7.

I dati sono allarmanti, se si considera che nel periodo tra il 2006 e il 2010 i minori malnutriti erano il 13,3% del totale. I numeri inseriscono l’isola nella rosa dei quattro Paesi a livello mondiale dove più del 20% dei bambini soffre la fame; gli altri tre sono India, Gibuti e Sud Sudan.

I risultati sono in contraddizione con l’andamento generale del Paese, che invece ha assistito ad un miglioramento della sicurezza alimentare. Secondo il Global Hunger Index (Ghi) del 2017, stilato dall’International Food Policy Research Institute, in Sri Lanka sono aumentate l’accessibilità (54,8%), la disponibilità (52,8%), la qualità e la sicurezza (49,5%) del cibo.

L’analisi dell’Ahrc mostra, infine, che la situazione peggiore si riscontra nelle aree remote e più sottosviluppate del Paese, mentre nelle grandi città la dimensione del fenomeno è stabile. Per esempio nella capitale Colombo il 12% dei bambini è deperito, cioè un punto percentuale in meno rispetto al 2006.