Sacerdoti cinesi in festa per la prima volta dei loro vescovi al Sinodo

Durante l’omelia, papa Francesco ha avuto un momento di commozione quando ha rivolto loro “un caloroso benvenuto”. I due padri sinodali sono mons. Giuseppe Guo Jincai e mons. Giovanni Battista Yang Xiaoting. P. Marco: “Oggi solo due vescovi, in futuro speriamo tanti”.


Città del Vaticano (AsiaNews) – La prima partecipazione di presuli cinesi ad un Sinodo è segno di “un cambiamento positivo” nei rapporti tra Pechino e la Chiesa cattolica. Lo dicono ad AsiaNews due sacerdoti cinesi presenti stamane alla messa in piazza san Pietro, alla messa di apertura del Sinodo dei giovani.

Grazie alla firma dell’accordo provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese, questa mattina, per la pirma volta dopo decenni, in piazza san Pietro erano presenti anche due vescovi della Cina continentale.

I due padri sinodali (foto) appartengono entrambi al clero registrato presso il governo e sono mons. Giuseppe Guo Jincai, vescovo di Chengde (provincia di Hebei) e mons. Giovanni Battista Yang Xiaoting, vescovo di Yan'an (Shaanxi). Durante l’omelia, papa Francesco ha avuto un momento di commozione quando ha rivolto loro “un caloroso benvenuto”. L’emozione ha interrotto per qualche istante il discorso del pontefice, confortato dall’applauso dei fedeli in piazza.

Tra questi vi erano anche p. Giovanni e p. Marco, due sacerdoti cinesi che studiano a Roma. “Questo Sinodo – afferma p. Marco – rappresenta un evento storico per tutti noi. Siamo molto contenti ma allo stesso tempo sappiamo che bisogna procedere con prudenza, piano piano. La vita della Chiesa in Cina è difficile da molto tempo. Di sicuro l’accordo tra Santa Sede e governo può portare novità ma, al momento, non è chiaro. Nel Paese i cattolici sono divisi in due comunità, la loro unione è un obiettivo importante. Speriamo che questo possa avvenire. Oggi al Sinodo vi sono solo due vescovi, l’augurio è che in futuro ve ne possano essere tanti”.

(Foto: Reuters).