Chiesa pakistana: 'Il 2019 sarà l’anno della Pace'
di Kamran Chaudhry

La cerimonia d’inaugurazione è avvenuta il primo dicembre nella diocesi di Islamabad-Rawalpindi, con l'annuncio del tema pastorale. Ex coordinatore Caritas Asia: “Nel 2018 due grandi benedizioni: la liberazione di Asia Bibi e un nuovo cardinale”.


Lahore (AsiaNews) – La Chiesa cattolica del Pakistan ha annunciato che il 2019 sarà “l’Anno della Pace e della Speranza”. Il tema pastorale è stato rivelato da mons- Joseph Arshad, presidente della Conferenza episcopale pakistana e vescovo di Islamabad-Rawalpindi, il 1° dicembre scorso, durante la cerimonia d’inaugurazione del nuovo anno nella cattedrale di san Giuseppe di Rawalpindi.

Il presidente dei vescovi pakistani ha ricordato che il 2018 è stato dedicato all’Eucaristia e si è concluso con una celebrazione a Lahore lo scorso 25 novembre. Secondo i numeri diffusi dalla Chiesa, quest’anno almeno 50mila persone hanno ricevuto la Prima comunione. Durante l’evento inaugurale per il tema del 2019, mons. Arshad ha detto: “Continuiamo tutti insieme a forgiare un nuovo cammino di pace, accendiamo candele di pace e speranza in mezzo al buio dell’odio e dell’angoscia delle nostre vite. Possa il Signore onnipotente dare a tutti gli uomini e le donne la forza di rompere i muri che dividono il genere umano e aiutarci a rafforzare i legami di amore reciproco e comprensione dell’altro”.

Ad AsiaNews p. Bonnie Mendes, ex coordinatore regionale di Caritas Asia, afferma: “Il 2018 è stato un anno migliore per le minoranze religiose messe a dura prova da leggi discriminatorie e esclusione sociale”. “Dopo anni d’attesa – ha aggiunto – siamo stati benedetti con due doni: l’assoluzione di Asia Bibi e un nuovo cardinale. Purtroppo però la comunità cristiana non è ancora riuscita a diventare una forza politica potente”.

Il sacerdote si riferisce alla scarcerazione della madre cristiana che ha trascorso nove anni nel braccio della morte per una colpa mai commessa, cioè il reato di blasfemia contro la religione musulmana. P. Mendes ricorda anche l’elevazione al soglio cardinalizio di Joseph Coutts, arcivescovo di Karachi, nel giugno scorso. Egli, sottolinea, “è tra le persone che più si sono spese e hanno pregato per il rilascio della donna”.

Il cattolico Khalid Shahzad loda l’ultima iniziativa del governo, che ha aperto un corridoio al confine con l’India per consentire ai pellegrini sikh di recarsi al Gurdwara di Kartapur. “Lo stesso dovrebbe fare anche con i cristiani, invece non riconosce lo Stato d’Israele e i nostri passaporti sono validi per tutti i Paesi, tranne che Israele”. Infine conclude: “La protezione delle minoranze è la più grande sfida del primo ministro Imran Khan. Durante i suoi primi 100 giorni al potere, egli non ha mostrato molta determinazione nell’accogliere le nostre domande, come la quota del 5% nelle scuole e il miglioramento delle [nostre condizioni] sociali”.