Vicario d’Arabia: sulle orme di san Francesco, il papa negli Emirati strumento di pace

Dal 3 al 5 febbraio 2019 il pontefice andrà negli Emirati, per la prima visita ufficiale nella Penisola araba. Un annuncio accolto con gioia dai fedeli locali e occasione di incontro con l’islam. Mons. Hinder: “Passo importante” nel dialogo con il mondo musulmano. Gli Emirati realtà stabile con zone d’ombra.

 


Abu Dhabi (AsiaNews) - La visita di papa Bergoglio negli Emirati Arabi Uniti agli inizi di febbraio del prossimo anno, la prima di un pontefice nella Penisola araba, sarà un momento di gioia per tutti i fedeli e occasione di pace e incontro con l’islam, sul solco di san Francesco di Assisi. È quanto sottolinea in una nota inviata ad AsiaNews mons. Paul Hinder, vicario apostolico dell’Arabia meridionale (Emirati Arabi Uniti, Oman e Yemen), commentando l’annuncio dato ieri dalla Santa Sede di una visita ufficiale del pontefice argentino negli Emirati a febbraio.

Papa Francesco visiterà Abu Dhabi dal 3 al 5 febbraio 2019: una prima assoluta per la Penisola, in un contesto in cui, seppur con qualche eccezione, non vi è un rispetto diffuso per la libertà religiosa e la pratica di fedi diverse dall’islam. In vista dell’evento, il vicariato lancerà il sito web www.uaepapalvisit.org, attraverso il quale fornire dettagli e informazioni sull’evento.

Commentando l’annuncio della Santa Sede, mons. Hinder invita i fedeli ad accogliere il papa con “cuore aperto e pregare” secondo l’esempio di san Francesco di Assisi: “Fate di me uno strumento di pace”. Il prelato auspica che la visita possa essere “un passo importante” nel dialogo fra cristiani e musulmani e “contribuire alla comprensione reciproca” e alla stabilità in Medio oriente.

Mons. Hinder esorta quindi a inserire speciali intenzioni nelle messe festive che verranno celebrate nelle settimane che precedono l’arrivo del pontefice negli Emirati, perché “abbia successo” e porti frutti. Il programma dettagliato della visita “breve e intensa” verrà pubblicato “prima di Natale”. Tuttavia, conclude mons. Hinder che ringrazia “i vertici” dell’Emirato e il governo per la “generosità”, “posso dirvi sin da ora che verrà celebrata una solenne messa pubblica presieduta da papa Francesco la mattina del 5 febbraio”.

Gli Emirati sono fra le poche nazione del Medio oriente a poter vantare una realtà di grande stabilità. Da qualche tempo i vertici del Paese si sono proposti di esportare il loro modello di società aperta alla diversità religiosa e culturale, basata su un islam moderato. Tuttavia, non mancano aspetti “oscuri” come il coinvolgimento di Abu Dhabi nella sanguinosa guerra in Yemen o lo scontro (in sostegno all’Arabia Saudita) con il Qatar in atto da un anno e che hanno di fatto innalzato la tensione nella regione. E vi sono pure casi di repressione interna della dissidenza, come mostra la condanna a 10 anni di carcere al dissidente Ahmed Mansoor.